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Senza ombra di dubbio Wynton Marsalis è il jazzista più famoso degli ultimi tempi. Salito alla ribalta durante gli anni Ottanta con il movimento degli "Young Lions" si è subito imposto all'attenzione di critici e case discografiche con il suo quintetto che si ispirava a quello di Miles Davis della metà degli anni Settanta. Cresciuto musicalmente a New Orleans, tra esperienze scolastiche e insegnanti di tromba, fino a diciotto anni, si trasferisce subito dopo a New York per studiare musica.
Nella Grande Mela viene subito notato dal batterista Art Blakey che lo fa entrare nei Jazz Messengers. Nel 1981 lo chiama il pianista Herbie Hancock e lo porta in tournèe con il suo quartetto.
Marsalis diventa famoso. Un anno dopo forma un quintetto e gira per il mondo facendo conoscere il suo jazz. Riscuoterà un successo inaudito: a ventidue anni è il jazzista più famoso del
momento. |
Riceve numerosi premi tra cui il Grammy Award come miglior trombettista jazz e di classica e si piazza al primo posto nella classifica della rivista jazz "Down beat".
Sull'onda del successo incide una serie di ottimi album come Think of One (al sax c'è il fratello Branford
Marsalis) e J Mood. Nel 1985 scioglie il quintetto e in poco tempo forma un nuovo gruppo composto da sette musicisti. La fase musicale di derivazione davisiana è terminata, con il nuovo gruppo esplora altri territori musicali, vicini a quelli del compositore Duke
Ellington. Nel 1995 passa a dirigere l'orchestra del Lincoln Center di New York e porta con sè alcuni musicisti del
settetto. Nel 1997 realizza Blood on the Field, una lunga composizione in chiave jazz che trae ispirazione dal lavoro degli afroamericani nei campi di cotone ai tempi della deportazione dall'Africa. Con questa opera vince il premio
Pulitzer. Il successo che ne consegue è stellare. Nel 1999 tiene un famoso set di concerti al Village
Vanguard, jazz club di New York, che riporta in un cofanetto di sette cd. Oggi, famoso più che mai, ha scritto le musiche per la colonna sonora del film dedicato al grande pugile di colore Jack
Johnson. Prima di lui un altro grande trombettista, Miles Davis, aveva dedicato un disco al mitico pugile.
(wikipedia.it) |