A Mantova, insieme agli amici, per una gita a sfondo culturale e gastronomico

In giro per Mantova da soli - parte prima


Foto 1/15 - La Torre di San Domenico, risalente al XV secolo.
Foto 2/15 - Lo stemma della città di Mantova.
Foto 3/15 - Le Pescherie di Giulio Romano.
Foto 4/15 - La Loggia di Giulio Romano.
Foto 5/15 - Piazza Erbe vista da Via Bertani. Sullo sfondo il campanile della Basilica di Sant'Andrea.
Foto 6/15 - La quattrocentesca facciata della Casa di Giovanni Boniforte da Concorezzo che fu un noto mercante di tessuti di Mantova. La casa, di cui si ignora il nome dell'architetto progettista, risale al 1455.
Foto 7/15 - Piazza Sordello. La facciata merlata di Palazzo Acerbi e, sullo sfondo, la Torre della Gabbia con, ancora, la sagoma del campanile della Basilica di Sant'Andrea.
Foto 8/15 - Piazza Sordello. Palazzo Bonacolsi.
Foto 9/15 - Piazza Sordello. Il Palazzo Vescovile detto anche Palazzo Bianchi.
Foto 10/15 - Particolare del portale d'ingresso del Palazzo Vescovile.
Foto 11/15 - Piazza Sordello. Il Duomo; sulla destra la Torre Campanaria.
Foto 12/15 - Il Palazzo del Capitano, che risale a prima del 1328 anno dell'ascesa al potere della famiglia Gonzaga che ne fece il nucleo iniziale e più antico del Palazzo Ducale.
Foto 13/15 - Uno scorcio di Piazza Castello vista dal sottopassaggio di Piazza Sordello.
Foto 14/15 - Nel sottopassaggio i resti, sulle pareti e sulla volta, di antichi affreschi bisognosi di restauro.
Foto 15/15 - Lasciando il sottopassaggio al Castello e tornando su Piazza Sordello è ben visibile l'Abside del Duomo.

La casa di Rigoletto

Alle spalle della cattedrale una costruzione quattrocentesca, con suggestiva loggetta e mini-giardino interno e’ stata nei secoli abitata dai canonici. Ma ora, per tutti, e’ la casa del Rigoletto, tanto che al centro del giardino si trova la statua bronzea del tragico buffone opera di Aldo Falchi.

Foto 1/5 - L'ingresso alla Casa del Rigoletto, alle spalle del Duomo.
Foto 2/5 - La corte interna.
Foto 3/5 - Nella corte la statua in bronzo del buffone verdiano, opera di Aldo Falchi.
Foto 4/5 - Il porticato con due colonnine di fattura duecentesca.
Foto 5/5 - La loggetta.

Da Giovanni Bacchi

La Salumeria condotta da Giovanni Bacchi, mantovano "doc", venne aperta nel lontano 1967 in Via Orefici 16, dopo aver tenuto un tirocinio di ben 11 anni presso la "Bottega" del padre Giuseppe, che svolgeva identico mestiere. Spetta, infatti, un posto d’onore nella "Salumeria Giovanni Bacchi" al diploma di "Maestro del Commercio", rilasciato a "Giuseppe Bacchi", dalla Federazione Nazionale Anziani del Commercio per aver operato nel settore commerciale per più di quarant’anni. Così tutti i "segreti" della professione passarono di padre in figlio; ma il signor Giovanni, da buon figlio, volle nel tempo superare il maestro ed acquisire sempre maggiore professionalità. Partecipò, quindi, a tutte le iniziative di formazione indette dalle Associazioni di categoria, frequentò i relativi corsi, senza tralasciare di mantenersi sempre "aggiornatissimo" su ogni singolo prodotto, in modo da poterne decantare qualità e peculiarità a clienti e visitatori.

Nella "Salumeria Giovanni Bacchi", quindi, si possono trovare tutti i tipi di salumi e, in particolare, il Salame Mantovano con e senza aglio, il Salame Mantovano del Po, il Salame Mantovano Vecchia Osteria, il Salame tipo Felino, la Salamella Mantovana, per citarne alcuni dei più noti. Inoltre tutte le qualità di mortadellae di prosciutti cotti.

Si passa poi al Cotechino di Modena IGP, al Cotechino Mantova, allo Zampone Modena IGP, alla bresaola, allo stinco di prosciutto, alla Coppa Parma, al culatello. Per finire con i vari prosciutti crudi, quali il San Giorgio, il San Martino, il San Marco, il Parma, il San Daniele e l’Italiano, senza dimenticare la "culatta" che, come dice Giovanni Bacchi, "è la parte più pregiata del prosciutto". La "Salumeria Giovanni Bacchi", però, è colma d’altre delizie, tipo l’Aceto Balsamico di Modena, ottenuto con mosto cotto d’uva e aceto di vino, lentamente maturato in botticelle di legni pregiati, che è offerto ai clienti unitamente al Lambrusco Mantovano DOC frizzante, alla mostarda di mele mantovana, alla torta Sbrisolona, alle lenticchie piccole di montagna ed al riso Vialone Nano mantovano. Il Sig. Bacchi d’ogni prodotto conosce le caratteristiche che lo rendono unico ed inimitabile, come quando mostra l’oro bianco della sua "bottega", che non a caso si trova nella Via Orefici, cioè quando presenta sua maestà il "Parmigiano Reggiano" ed invita i presenti all’assaggio. Quello è il momento più bello di Giovanni che, mentre taglia la quantità richiesta, s’inebria del profumo emanato dal Parmigiano e, felice, serve il cliente stando pronto ad esaudire ogni altro desiderio.

In un mondo frenetico, digitale, informatizzato e globalizzato è bello poter entrare nella "boutique dei salumi" di Giovanni Bacchi, dove si respirano ancora i profumi ed i sapori di una volta, dove ogni prodotto è tradizionale e rigorosamente di primissima qualità. Chi, per caso, si trovasse a passare per Via Orefici a Mantova, si fermi davanti alla vetrina della "Salumeria Giovanni Bacchi" ad osservare i prodotti esposti e si accorgerà che, dopo una "manciata di secondi", Giovanni, da provetto commerciante, verrà personalmente ad invitarvi ad entrare, gustare ed assaporare le "sue delizie": ciò, infatti, è uno dei tanti segreti del suo successo.

(estratto da un articolo di Gino Bellanti per ©Premiata Salumeria Italiana, n. 6 - 2004)

Foto 1/10 - La salumeria di Giovanni Bacchi in Via degli Orefici.
Foto 2/10 - Interno del negozio. Sulla sinistra il grande bancone, fornito di ogni «bendidio» dietro il quale, seminascosta, si scorge Marta, la nipote del signor Giovanni.
Foto 3/15 - Sulla destra un grande ripiano con una distesa di mostarde mantovane. In alto una selezione di vini.
Foto 4/15 - Sulla sinistra del bancone, dietro il vetro che dà sulla strada, una «collezione» di insaccati (salami e salamelle), e di culatelli.
Foto 5/15 - In uno scaffale del locale fanno bella mostra di sè i pezzi di Parmigiano Reggiano stagionato. Questi vanno dai 28 ai 30 mesi ma la sorpresa verrà alla fine con un recente arrivo per il quale non c'è ancora il cartellino adatto!
Foto 6/15 - Qui Marta ascolta le mie richieste, seminascosta dietro una «panoplia» di salumi di vario genere: salsicce, salami, salamelle e quant'altro.
Foto 7/15 - Il signor Bacchi mentre sceglie con cura un salame richiesto da un cliente.
Foto 8/15 - Marta ride di gusto mentre lo zio ci racconta un episodio della sua gioventù, quando faceva il servizio militare a Roma, presso i Vigili del Fuoco, esattamente come ha fatto, poi, il nostro Gabriele.
Foto 9/15 - Dalla sua postazione preferita il signor Giovanni ci racconta altri episodi della sua vita avventurosa, rendendo la nostra visita presso la sua «boutique» ancora più interessante e divertente!
Foto 10/15 - Dulcis in fundo. Marta ci mostra, orgogliosa e sorridente, la «noce» di Parmigiano Reggiano stagionato 40 mesi, arrivato proprio quella mattina. La chicca finale di una serie di acquisti da «Alto Gradimento».

In giro per Mantova da soli - parte seconda


Foto 1/30 - La casa di Giulio Romano in via Giovanni Chiassi.
Foto 2/30 - La statua di Dante Alighieri in Piazza Dante.
Foto 3/30 - La Loggia dei Mercanti (Palazzo Andreani) vista da Via Castiglioni.
Foto 4/30 - La Loggia dei mercanti. Particolare.
Foto 5/30 - La Loggia dei mercanti. Particolare.
Foto 6/30 - Giardini di Palazzo Ducale. A sinistra il busto del Principe Maurizio Ferrante Gonzaga e, a destra, quello del Principe Ferrante Vincenzo Gonzaga, martire della II Guerra Mondiale.
Foto 7/30 - Giardini di Palazzo Ducale. L'uscita su Piazza Sordello.
Foto 8/30 - Piazza Erbe; sullo sfondo i portici.
Foto 9/30 - Una bella panetteria-pasticceria di Via Broletto.
Foto 10/30 - Voltone di San Pietro o Porta di San Pietro. Sino alla fine del XIII secolo era una delle tre antiche porte che, inserita nella prima cinta muraria della città, chiudeva l'accesso a Piazza San Pietro (ora Piazza Sordello), centro della «civitas vetus» di Mantova.
Foto 11/30 - Il terrazzino aggettante di Palazzo Bonacolsi.
Foto 12/30 - Vicolo Bonacolsi.
Foto 13/30 - L'arco di vicolo Bonacolsi con il passaggio da Palazzo Bonacolsi alla rinascimentale adiacente Ca' degli Uberti.
Foto 14/30 - Il Teatro Sociale in Piazza Cavallotti.
Foto 15/30 - Una sosta al Caffè Sociale per un aperitivo e per consultare la mappa di Mantova.
Foto 16/30 - Uno scorcio del Castello di San Giorgio ripreso da Viale Mincio.
Foto 17/30 - L'imbarcadero del Lago di Mezzo.
Foto 18/30 - La facciata del Castello di San Giorgio vista dall'imbarcadero del Lago di Mezzo.
Foto 19/30 - I battelli stanno caricando i passeggeri per un tour sui laghi di Mantova.
Foto 20/30 - Il Castello di San Giorgio visto dal ponte di Via Legnago.
Foto 21/30 - Sempre il Castello visto dal Lungolago Gonzaga.
Foto 22/30 - L'ingresso all'imbarcadero del Lago Inferiore.
Foto 23/30 - Un battello in attesa di salpare.
Foto 24/30 - Lago Inferiore. La sede degli Amici del Lago.
Foto 25/30 - Un gruppo di papere scorrazza nel lago.
Foto 26/30 - Lago Inferiore. La sede del Club Nautico.
Foto 27/30 - Una vista del Lago Inferiore. Sullo sfondo il ponte di Via Legnago.
Foto 28/30 - In fondo a Via Fondamenta, un ramo del Lago Inferiore, chiamato Rio, che si spinge nei meandri della città.
Foto 29/30 - Un incontro casuale con un mantovano DOC, Remo Rossini, che con grande cordialità e disponibilità ci ha intrettenuti a lungo, seduto sulla sua bicicletta, dandoci informazioni sulla città veramente utili ed istruttive.
Foto 30/30 - Remo Rossini lo abbiamo incontrato, casualmente, il giorno dopo nelle vicinanze di casa sua e lui, sempre molto disponibile, ci ha mostrato il suo giardino e ci ha raccontato la storia del palazzo nel quale abita; una storia ricca di aneddoti molto interessanti. Lo ringraziamo ancora per la sua gentilezza!