Montagnana, città turrita medioevale

Dal 13 al 14 maggio 2000

Montagnana

Foto 1/18 - Veduta di Montagnana.
 


Foto 2/18 - Montagnana: il Duomo.
 
Siamo arrivati a Montagnana nel primo pomeriggio, e ci siamo diretti all' hotel Aldo Moro che è raccomandato dalla nostra Superguida. Dopo esserci sistemati e rinfrescati siamo andati a visitare la città. A poche centinaia di metri dall'albergo si trova la piazza principale, Piazza Vittorio Emanuele, sulla quale si affaccia il Duomo.

In quel momento stavano per celebrare un matrimonio e allora siamo entrati a curiosare un po'. Una stupenda Rolls-Royce bianca aspettava gli sposi. Quando siamo usciti abbiamo imboccato la strada principale, quella che sarebbe il corso, cioè Via Matteotti, e che i locali chiamano Canal Grande.
Hotel ristorante Aldo Moro

" Il piacere di immergersi in un ambiente che testimonia il valore profondo dell'Ospitalità e dell'Arte culinaria"

Hotel ristorante Aldo Moro

Via Guglielmo Marconi, 27
35044 Montagnana (PD)
Tel. 0429/81351 - Fax 0429/82842
Hotel ristorante Aldo Moro
"Entro la cinta muraria Carrarese del XIV secolo, a pochi passi dal Duomo, si trova l'hotel Aldo Moro. Appena entrato, l'ospite coglie immediatamente l'atmosfera di serena raffinatezza in un ambiente accogliente ed elegante, in cui la nota cromatica dominante è la calda tinta del legno, accesa dai riflessi del rame e dei lumi dorati. Un quieto rifugio; dotato di tutti i comforts.

Il ristorante presenta la stessa eleganza e quiete, la stessa cortesia e cura per il massimo agio dell'ospite, e vanta inoltre una solida tradizione culinaria che si fa custode gelosa dei sapori tipicamente Veneti, abbinati ad una vasta scelta di piatti creativi e selezionati vini."

Dalla brochure "Montagnana"
Foto 1/2 - Montagnana: il Duomo.
(Foto da brochure "Montagnana")


Foto 2/2 - Montagnana: l'interno del Duomo.
(Foto da brochure "Montagnana")

Il Duomo di Montagnana


Iniziato sotto l'influsso del gotico nel 1431, e concluso in pieno Rinascimento nel 1502, il Duomo riassume caratteri di entrambi gli stili. Grandioso, svettante l'esterno; ampio e arioso l'interno, in cui l'occhio spazia liberamente nella grande navata priva di colonne coperta da un'ampia volta a botte.

Notevole la larga fascia affrescata che corre lungo tutto il perimetro del Duomo alla base delle vele, il grande affresco dell'Assunzione nell'abside, opera di Buonconsiglio, e i magnifici altari di Sant'Antonio e del Santissimo.
Via Matteotti attraversa longitudinalmente la città, da est ad ovest, e va da Porta Padova (quella da dove siamo arrivati) fino alla parte opposta che si chiama Porta Legnago ricavata nella Rocca degli Alberi. Qui a destra è possibile avere un'idea dello sviluppo della cinta muraria. È chiaramente visibile la porzione di spazio trattata a prato che circonda le mura per tutto il loro sviluppo.
Foto 3/18 - Montagnana: Porta Legnago e le mura lato ovest.
 
Foto 4/18 - Montagnana: Porta Legnago.
 
Foto 5/18 - Montagnana: Porta Legnago e la torre della Rocca degli Alberi.
 
Foto 6/18 - Montagnana: la Rocca degli Alberi.
 
Foto 7/18 - Montagnana: la cappella votiva della Rocca degli Alberi.
 
Foto 8/18 - Montagnana: circonvallazione mura lato sud.
 
Nella prima foto in alto a sinistra, la porta vista dall'esterno. Da sotto, le mura fanno veramente impressione; attraverso la porta passa la strada e quindi passano anche le auto, per le quali c'è un semaforo da entrambi i lati; all'interno della porta, praticamente al centro delle due aperture che una volta erano protette da ponti levatoi, c'è una cappella votiva. Attraverso la porta rientriamo nella città cintata e ritorniamo verso est lungo le mura di cinta a sud. Sullo sfondo della quinta foto in alto è visibile il campanile della Chiesa di San Francesco (sotto, a sinistra).
Foto 9/18 - Montagnana: la chiesa di San Francesco.
(Foto da brochure "Montagnana")
Da qui torniamo verso il centro della città, cioè verso il Duomo. Il Corso, su entrambi i lati, è completamente porticato e vi sono molti negozi. Uno in modo particolare attira la nostra attenzione. È una bella pasticceria panetteria dove prenotiamo degli acquisti per l'indomani mattina, prima di tornare a Roma. La proprietaria ci fornisce anche il nome di un buon ristorante caratteristico nei paraggi dove andare a cena questa sera dato che quello suggeritoci dalla Superguida questa sera è chiuso.
Riattraversiamo diagonalmente il centro città e passando per Piazza Vittorio Emanuele (a destra, in alto) ci portiamo sotto le mura a nord. Qui abbiamo modo di vedere alcuni esemplari di abitazioni molto vecchie, ancorché ben conservate. Alcune di queste sono state ricavate addirittura fra gli archi che si trovano sotto i camminamenti di guardia delle mura perimetrali e alcune hanno, perfino, un piccolo orto; per esempio, nella foto centrale a destra, si può vedere una di queste soluzioni che, nella fattispecie, ospita un ristorante.

Proseguendo arriviamo a Piazza Trieste che è contigua alla Porta Padova (a destra, in basso) dove si trova la più antica fortificazione di Montagnana, cioè il Mastio di Ezzelino a cui fu in seguito annesso il Castello di San Zeno a difesa di Porta Padova. Il complesso è ora sede di un Centro Congressi e Mostre, della Biblioteca Comunale, del Museo Civico (con le sezioni dedicate a reperti risalenti al periodo pre-romano e romano, alla storia medioevale, e la sezione musicale in onore di Giovanni Martinelli e Aureliano Pertile, due cantanti lirici nativi di Montagnana).

È ormai tardo pomeriggio, abbiamo girato sufficientemente la città ed essendo anche un po' stanchi ne approfittiamo per andare a visitare il Museo. Nel prezzo del biglietto è compresa la guida, una signora molto brava che ci racconta non solo la storia di Montagnana ma anche quella di tutta la vallata dell'Adige e abbiamo modo di vedere dei reperti di grandissimo valore storico.
Foto 10/18 - Montagnana: piazza Vittorio Emanuele.
 


Foto 11/18 - Montagnana: circonvallazione lato nord.
 


Foto 12/18 - Montagnana: piazza Trieste e il Castello di San Zeno.
 
Foto 13/18 - Montagnana: vista dal Castello di San Zeno. In alto a sinistra
il campanile della Chiesa di San Francesco; in alto al centro la Rocca degli Alberi.
Foto 14/18 - Montagnana: vista dal Castello di San Zeno.
In alto al centro il Duomo.
Foto 15/18 - Montagnana: vista dal Castello di San Zeno.
Al centro, le torri del lato nord-est.
Foto 16/18 - Montagnana: Castello di San Zeno.
Merlatura del camminamento del corpo di guardia.
Recandoci verso la sommità del castello, attraverso alcune aperture nei muri vediamo la città sottostante; nella prima foto in alto riconosciamo il campanile di San Francesco; nella seconda si può vedere il Duomo e, nella terza, le mura dell'angolo di nord-est. Nell'ultima foto a destra, infine, indico i merli della torre, molto ben restaurati.
Foto 17/18 - Montagnana: Villa Pisani.
(Foto da brochure "Montagnana")


Foto 18/18 - Montagnana: ristorante "da Stona".
 
Dal castello è visibile, fuori dalle mura di cinta, Villa Pisani. Essa fu edificata su progetto dì Andrea Palladio nel 1553. Si presenta come un corpo compatto, ingentilito nella parte frontale da un doppio ordine di semicolonne e dal frontone, che reca lo stemma dei Pisani affiancato da due figure alate rappresentanti la Fama. All'interno, uno dei più belli fra gli atri palladiani, che sempre sono fulcro delle ville veneziane del periodo, ornato da statue in stucco del Vittoria rappresentanti le quattro stagioni.

Dopo la visita e dopo una scappata in albergo, andiamo a cena "Da Stona" il ristorante caratteristico consigliatoci dalla proprietaria della pasticceria. Non c'è quasi nessuno quando arriviamo, del resto sono appena le 20.00 e il locale comincia ad animarsi verso le 21.00; in compenso le vivande sono prelibate. Assaggiamo, così, il Prosciutto Dolce di Montagnana, che è una vera specialità della zona e, per la prima volta il ragù d'asino. Tutto sommato un modo più che dignitoso per concludere la serata. L'indomani mattina, domenica, passiamo a ritirare i dolci che avevamo ordinato e riprendiamo la strada del ritorno a casa.
Montagnana

Veduta aerea di Montagnana.
Di probabile origine paleo-veneta, Montagnana fu sicuramente importante vicus in epoca romana con funzioni commerciali legate ai trasporti fluviali: l'Adige, infatti, fino alla rotta del 583, lambiva l'antico centro. Ma il massimo splendore fu raggiunto durante il Medioevo: la cinta muraria che circonda Montagnana e i monumenti all'interno testimoniano un glorioso passato sia militare che civile.

Le mura risalgono alla metà del XIII secolo e furono potenziate da Ezzelino da Romano e dai Carraresi; a essi si deve la splendida Porta Legnago, su progetto dell'architetto militare Francesco da Schicci (1350), ora pittoresca sede del locale Ostello della Gioventù.

Tutto il perimetro murario è potenziato da 24 torri esagonali ed è circondato da un vasto prato lasciato sgombro, che conserva al centro storico l'antico significato funzionale del borgo fortificato, separato dalla campagna. All'interno delle mura il nucleo monumentate è costituito dalla bella piazza del Duomo con numerosi antichi palazzi e case porticate, da cui si dipartono le vie principali che rivelano l'elegante armonia dei piccoli centri di provincia.


Da visitare:


Duomo (XV-XVI sec.)
Altissimo edificio, costruito su precedente chiesa romanica. Ha un elegante portale su disegno del Sansovino a forma di arco di trionfo. All'interno, Trasfigurazione di Paolo Veronese (1555) e pala e affreschi di G. Buonconsiglio.

Palazzo del Municipio (XVI sec.)
Costruito su disegno del Sanmicheli.

Porta Legnago (1350-88)
Detta anche "degli alberi", opera dell'architetto militare Francesco da Schicci, era fortificata con torrione e ponte levatoio.

San Benedetto (XVII sec.)
Restaurata nel 1771, ha interno settecentesco.

San Francesco (XIV sec.)
Ingrandita nel XV secolo e rimaneggiata nel XVII, conserva l'antico campanile in cotto costruito nel 1468.

Villa Pisani (1560)
Costruita su disegno del Palladio, ma poi ristrutturata. A metà facciata, una doppia serie di colonne doriche in basso e ioniche in alto con trabeazione ornata di metope. All'interno, statue di A. Vittoria (1577). Vicino sorge il casino di caccia detto Loggetta del Veneziano a cinque arcate, del 1517.