A San Donà di Piave per la Festa dei Marroni di Combai

Il Museo Archeologico di Quarto d'Altino


Il Museo archeologico nazionale di Altino conserva i reperti archeologici più rappresentativi di Altino, centro veneto e romano di grande importanza, attivo tra VIII a.C. e V d.C. sul margine settentrionale della laguna che sarà di Venezia. La collezione è esposta in un edificio rurale ottocentesco riqualificato, che fa parte di un complesso architettonico composto di parti storiche e parti di nuova costruzione, ultimato nel 2014.

Nella prima sezione, al piano terra dell’ex risiera, si trova una selezione di reperti che attestano l’occupazione preistorica del margine lagunare nell’ambito del quale sarebbe sorta Altino (X – II millennio a.C.) e, nella seconda sezione, le testimonianze dello sviluppo del centro attraverso l’età del ferro (I millennio a.C.) secondo una scansione tematica: la religione, l’abitato, la lingua e la scrittura, le necropoli, fino alle imponenti tombe di cavalli con, accanto, l’esposizione delle relative bardature, pezzi assai di pregio in quanto piuttosto rari.

Il primo piano è dedicato alle trasformazioni del centro di Altino attraverso i secoli della romanizzazione (II – I secolo a.C.) e successivamente la piena romanità (I – III d.C.), seguendo ancora una volta un criterio tematico: l’assetto territoriale e le strade, le ville e le domus, la moda e i gioielli, i personaggi, la società, le professioni, i commerci. Qui si incontrano alcuni tra gli oggetti più significativi dell’Altino romana: la collana d’oro di fabbrica tarantina, databile tra fine II a.C. e I a.C., i vetri murrini, i ritratti marmorei che decoravano i monumenti funerari dei più ricchi, ma anche i giocattoli per i bambini e le suole di cuoio delle scarpe degli antichi altinati.
Il secondo piano, non ancora allestito, ospiterà una sezione sulle necropoli romane altinati e una sulla storia tardoantica della città.

L'area archeologica di Altino è la riserva archeologica della città sepolta, nota parzialmente attraverso scavi e ricerche susseguitisi dal XIX secolo in poi.

Foto 1/30
Foto 2/30
Foto 3/30
Foto 4/30
Foto 5/30
Foto 6/30
Foto 7/30
Foto 8/30
Foto 9/30
Foto 10/30
Foto 11/30
Foto 12/30
Foto 13/30
Foto 14/30
Foto 15/30
Foto 16/30
Foto 17/30
Foto 18/30
Foto 19/30
Foto 20/30
Foto 21/30
Foto 22/30
Foto 23/30
Foto 24/30
Foto 25/30
Foto 26/30
Foto 27/30
Foto 28/30
Foto 29/30
Foto 30/30