Giugno - Settembre 2020

Alla ricerca dei sapori perduti. Un viaggio all'interno dei ricordi gastronomici delle nostre vacanze


#6 - Nel Canavese con la "Panissa alla Vercellese" dello Staff Gastronomico di Villa Giacosa.

Dalla mia pagina Facebook del 2 agosto 2020:

Nel 1998 con alcuni amici golfisti decidemmo di fare un torneo di golf in Piemonte, per l'esattezza nella zona tipica del Canavese. I due campi interessati erano il Golf Club La Mandria di Torino e il Golf Club Le Betulle di Biella.

Paolo C., uno degli amici coinvolti, aveva una villa a Colleretto Giacosa e quella fu la sede organizzativa del torneo e anche quella dove gli altri amici avrebbero soggiornato. Fausta ed io, invece, anche perché saremmo stati in zona molto prima della disputa del torneo, alloggiavamo a Torre Canavese, nella villetta di un caro amico d'infanzia, Roberto L.

Al di là delle vicende del torneo (Fausta vinse meritatamente il 1° netto) che si svolse come da programma e che ci divertì moltissimo, la cosa più interessante che ci potesse capitare è che l'aspetto gastronomico divenne quasi più importante del torneo di golf.

Quello che ho chiamato staff gastronomico era costituito dalle due persone che custodivano la villa in assenza dei proprietari e che, quando invece la villa era aperta per gli ospiti, si calavano nella parte di cuoca lei, Maria Pia e sommelier lui, cioè Guglielmo.

La vacanza fu veramente idilliaca: torneo di golf su due dei più prestigiosi percorsi italiani, turismo in giro per il Canavese, partite di biliardo e di bocce in villa oltre, naturalmente, ad una serie di pranzi e cene con ricette della gastronomia canavesana che rese il soggiorno oltremodo piacevole.

Come si può vedere da una delle foto, i piatti che ci furono presentati erano i più rinomati della cucina canavesana e la bravura di Maria Pia venne continuamente stimolata dai nostri complimenti.

Il piatto che ci colpì, però, più di tutti fu la "Panissa", un piatto che, se vogliamo, è più invernale che estivo ma noi, allora, vogliosi di nuove esperienze culinarie, non ci facemmo caso e anche in questa circostanza non importa se siamo in piena estate, è un piatto talmente coinvolgente da non lasciare spazio alle querimonie stagionali. La Panissa, o Paniscia, è un piatto molto quotato in Piemonte, soprattutto nelle zone di Vercelli e di Novara che si spartiscono i meriti di questa eccezionale vivanda.

Ebbene, da allora, non abbiamo più avuto l'occasione di mangiare la Panissa ma quando abbiamo deciso quali "piatti" meritassero di essere ricordati e, quindi, rifatti, abbiamo pensato anche a questo. La mia "avventurosa" consorte non si è fatta intimorire dalla nuova esperienza e mi ha detto che avrebbe fatto di tutto perché questo piatto riuscisse bene e ci aiutasse a perpetrarne il ricordo. E così è stato. Questo piatto di riso, fagioli e cotechino ha illuminato la nostra domenica e siamo veramente felici di averlo commemorato così bene.

La parte più avventurosa della preparazione era trovare, alla fine di luglio, un cotechino, ma con i potenti mezzi messi a disposizione dagli Amici di Delizie e Delicatezze il problema è stato risolto brillantemente e il piatto si è potuto realizzare come se fosse allora, cioè ventidue anni fa!

Per quanto riguarda il vino, in quella circostanza il bravo Guglielmo ci aveva proposto uno dei pilastri della enologia canavesana, il Carema, un rosso spettacoloso quasi da meditazione. Io ci ho provato in tutti i modi a trovare una bottiglia di Carema ma, proprio a causa della stagione estiva, questo vino nelle nostre enoteche romane farà ritorno solo in autunno. Non mi è rimasto che rifarmi alla mia cantina con un vino, se non canavesano, almeno piemontese e cosa di meglio, per questo piatto, se non una bottiglia di Dolcetto d'Alba "Le Coste" delle cantine Michele Chiarlo, una DOC del 2018?

Questo vino si presenta nel calice con un colore cangiante tra il rubino e il violaceo. Il profumo è intenso, fruttato, di viola e di mandorle. Al gusto è avvolgente, di grande freschezza e buona persistenza gustativa. Davvero un'ottima alternativa, lasciatemelo dire!

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Il pieghevole con il regolamento del torneo.
Foto 2/10
La villetta dove abitavamo a Torre Canavese.
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Villa Giacosa a Colleretto Giacosa.
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Il riassunto di tutti i piatti caratteristici degustati a Villa Giacosa.
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Guglielmo e Maria Pia, i custodi di Villa Giacosa. Lui anche sommelier, lei anche cuoca applauditissima.
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La ricetta della Panissa alla Vercellese.
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Gli ingredienti di questo particolare piatto.
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La Panissa sul fuoco in fase di completamento.
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La Panissa in tavola in una pirofila di terracotta come allora.
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Il Dolcetto d'Alba "Le Coste", di Michele Chiarlo, DOC 2018.