Giugno - Settembre 2020
Alla ricerca dei sapori perduti. Un viaggio all'interno dei ricordi gastronomici delle nostre vacanze
#4 - A Ischia con gli "Spaghetti ai Ricci di Mare" di Pino a O' Purticciull.
Dalla mia pagina Facebook del 19 luglio 2020:
Se qualcuno dovesse meravigliarsi per il fatto che questa rubrica che fin'ora è sempre uscita la domenica viene pubblicata oggi, che è sabato, il motivo è presto detto.
Io sono in ottimi rapporti con i miei fornitori e siccome avevo in animo di recuperare dai miei ricordi questo piatto mi ero consultato con Carlo, il mio pescivendolo di fiducia, per sapere
quali probabilità ci fossero di recuperare una trentina di ricci di mare freschi per poter fare la ricetta di questo piatto. Appena avuta la notizia che il venerdì avremmo trovato i ricci ho
ordinato subito lo strumento adatto per aprirli dato che la mia manualità sarebbe stata troppo scarsa con le forbici come fanno i pescatori veri!
Alcuni anni fa, alla fine dell'estate, a me e Fausta venne voglia di fare un po' di terme e ci sembrò un'ottima idea andare ad Ischia dove Fausta era già stata precedentemente in compagnia di
nostra figlia. Per questo prenotammo, come albergo, l'Hotel Terme Tritone.
Ancorché il nostro albergo fosse a Forio, la scelta per il porto d'approdo nell'isola d'Ischia è caduta su Ischia Porto sia per questione d'orario degli aliscafi sia per il fatto che, data l'ora
in cui saremmo arrivati, cioè l'ora di pranzo, ci sarebbe piaciuto molto andare a salutare Pino e Anna, i proprietari del Ristorante O' Purticciull, che Fausta e Nicoletta avevano conosciuto negli
anni precedenti e la cui cucina mi era stata decantata, da loro, a più riprese, con corredo di fotografie di "Spaghetti ai Ricci di Mare" che tanto avevano scatenato la mia invidia.
E allora eccoci al Purticciull dove anche io ho avuto, finalmente, il tanto atteso incontro con questo prelibato piatto della tradizione gastronomica ischitana!!
Il ricordo di quel piatto rimase così vivido nella nostra memoria che non dubitammo del fatto che questo fosse un piatto da rifare assolutamente. Quando Carlo mi anticipò che ieri ci sarebbero
stati i ricci di mare freschi non abbiamo avuto la minima esitazione. Avremmo anticipato questa ricetta nella speranza che i ricci fossero "buoni" e non "vuoti" come il periodo avrebbe potuto far
pensare. Credo che le fotografie parlino da sole.
Abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare: apertura dei ricci e raccolta del loro importante liquido (fatta da me), pulizia dei ricci dalle loro impurità (qui solo Fausta ha la capacità e la
pazienza di farlo), raccolta delle uova con la necessaria delicatezza (qui ci siamo alternati) e, infine, filtraggio del liquido e preparazione della polpa di riccio per il giorno dopo.
A tutti coloro che hanno già avuto il piacere di degustare questa vivanda non dirò nulla perché sarebbe superfluo. A coloro che, invece, non dovessero aver mai avuto questo piacere dirò che una
delle prima cose da fare, soprattutto per chi è al mare, è quella di cercare un buon ristorante che abbia questo piatto nel suo menù.
Inutile che vi racconti quanto erano buoni! Probabilmente avremmo potuto farli lo stesso con la polpa di riccio in vasetto; tutto sommato è vera polpa, tanto che il prezzo lo giustifica ma,
sicuramente, sarebbe mancata l'atmosfera così intensa della quale Fausta ed io abbiamo goduto nel fare, da soli, una ricetta così deliziosa per il gusto e così preziosa per il nostro ricordo.
Vi ho già detto che uno degli elementi di attrattiva di questa mia iniziativa è proprio il reperimento degli ingredienti delle ricette tra i quali quello del vino adatto a corredare il piatto. Da
Pino e Anna avevamo bevuto un ottimo Biancolella che è il vino di Ischia per definizione. Figuratevi la mia meraviglia quando, curiosando tra le bottiglie degli scaffali di Delizie & Delicatezze,
ho trovato proprio una bottiglia di Ischia Biancolella delle cantine Tommasone di Lacco Ameno, una DOC del 2019. E' un vino dal colore giallo paglierino luminoso, il profumo è elegante e fruttato,
con una nota tipica di frutta matura. Al palato si presenta morbido, ben strutturato e il finale è caratterizzato dal sentore di pesche mature, proprio del vitigno. E' la classica ciliegina sulla
torta. Come non gioirne?
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L'Isola di Ischia dall'alto. In primo piano Ischia Porto.
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Il Ristorante O' Purticciull a Ischia Porto.
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Il piatto di spaghetti che mi sono mangiato quel giorno al nostro arrivo a Ischia.
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Noi due insieme ad Anna e Pino i proprietari del Purticcull.
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Carlo ci mostra due sacchetti da 1 Kg. di ricci di mare. Li abbiamo presi entrambi!
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Tutto è pronto per l'inizio delle operazioni.
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Il "taglio" del riccio. Operazione molto delicata in quanto se tagliati troppo al centro si corre il rischio di tranciarne la polpa.
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La delicata operazione di pulizia delle impurità che si trovano all'interno del riccio.
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Una volta pulito il riccio è facile, con un cucchiaino, asportare le uova di riccio che costituiscono la "polpa" con la quale si condiranno gli spaghetti.
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L'ingrandimento di uno tra i ricci più belli che abbiamo pulito.
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La ciotolina con la polpa e parte del liquido dei ricci destinata al condimento.
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Il mio piatto con una bella porzione di spaghetti.
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Il vino, una DOC 2019 di Ischia Biancolella, cantine Tommasone, il classico vino dell'Isola Verde; così viene chiamata l'isola di Ischia. Il Biancolella è uno dei grandi vitigni
autoctoni ischitani e la versione proposta dall’azienda Tommasone merita un’attenta degustazione.