Giugno - Settembre 2020
Alla ricerca dei sapori perduti. Un viaggio all'interno dei ricordi gastronomici delle nostre vacanze
#3 - Madonna di Campiglio e la "Torta di Carote" della Cascina Zeledria
Dalla mia pagina Facebook del 12 luglio 2020:
Il terzo viaggio con la "macchina del tempo" ci riporta a Madonna di Campiglio, una località turistica della provincia di Trento situata a 1.550 m s.l.m. a poca distanza da Campo Carlo Magno,
tra le Dolomiti di Brenta e le Alpi dell'Adamello e della Presanella dove c'era un gampo da golf di sole 9 buche ma enormemente suggestivo, circondato da grandi boschi di conifere.
Qui, tra luglio e agosto del 1991, abbiamo trascorso un mese di vacanza in compagnia di un gruppo di amici golfisti come noi e, come noi, appassionati della buona cucina. La gastronomia di quei
posti è talmente ricca e varia che trovare al suo interno un piatto particolare non risulta cosa facile.
Forse la vivanda che più ci ha colpito e che è rimasta nella nostra memoria culinaria è la Torta di Carote.
Non avevo mai mangiato la Torta di Carote e i miei amici, che avevano casa lì, me ne avevano parlato con molto entusiasmo. Una sera in cui avevamo deciso di andare fuori a cena, ci portarono in
un ristorante, la Cascina Zeledria, che era famoso proprio per questo dessert e così ebbi il battesimo di quel dolce così particolare. Da allora spesso mia moglie lo fa e sa perfettamente che per
me è una vera e propria ghiottoneria.
In rete di ricette della Torta di Carote ce ne sono tante e questo, nella fattispecie, è un dolce che si presta a svariate interpretazioni lasciando libero sfogo alla fantasia degli appassionati
di dolci. Anche la mia Personal Chef non è sfuggita a questa tentazione e so, di per certo, che di esperimenti ne ha fatti almeno un paio, se non di più, nel corso degli anni perché ricordo
benissimo di averne assaggiate sicuramente due o tre versioni diverse fra loro, anche se altettanto buone. Poi un giorno si è fermata e da quel momento non ha più cambiato gli ingredienti. Credo
che a quel punto avesse raggiunto quello che per lei rappresentava l'optimum.
Nell'album delle foto ripropongo, come d'abitudine, la ricetta che è stata eseguita. Dovrebbe essere abbastanza facile individuare l'elemento che, ad un certo punto, ha fatto sospendere gli
esperimenti.
Oggi il nostro pranzo domenicale si è concluso proprio con questo dolce e allo scopo di consolidare meglio i ricordi abbiamo bevuto un Vino Santo del Trentino della cantina Francesco Poli, annata
2001. Un vino di colore giallo ambrato, intenso, al naso, con ampi sentori di frutta matura e confettura. In bocca è dolce, caldo, con note finali vellutate e dalla lunga persistenza.
Non posso chiudere queste note senza ringraziare mia nuora Federica e mio figlio Gabriele perché il merito di questo vino è loro. Sapevano che una delle vivande sarebbe stata la Torta di Carote
e hanno pensato di regalarmi questa bottiglia che, lasciatemelo dire, è piuttosto di valore. Regalo che ho apprezzato moltissimo soprattuto al momento della degustazione. Una cosa veramente
eccezionale!
Foto 1/10
Madonna di Campiglio. Panorama
Foto 2/10
Sul putting green della buca 9 del campo da golf Carlomagno circondato da monti e boschi
Foto 3/10
La Cascina Zeledria
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La ricetta della Torta di Carote della mia Personal Chef finalmente identica all'originale
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Gli ingredienti
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Procedimento. Le uova. Separazioni dei tuorli dagli albumi
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Procedimento. Gli albumi montati a neve vengono uniti all'impasto
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Procedimento. L'infornata
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Ed ecco la Torta di carote cosparsa di zucchero a velo
Foto 10/10
Il Vino Santo del Trentino, elemento indispensabile per il godimento di un dolce
tipico del territorio