Giugno - Settembre 2020
Alla ricerca dei sapori perduti. Un viaggio all'interno dei ricordi gastronomici delle nostre vacanze
#7 - In Sardegna con i "Malloreddus allo Scoglio" del Ristorante Lu Impostu di San Teodoro.
Dalla mia pagina Facebook del 9 agosto 2020:
Le vacanze estive del 1999 furono caratterizzate da una discreta varietà di location (Alto Adige, Sardegna, Calabria) e se anche meno lunghe del solito ci diedero tuttavia grande soddisfazione.
Quelle di cui vi parlo si riferiscono al nostro soggiorno nel villaggio residenziale di Puntaldia, provincia di Sassari, dove una nostra amica golfista ci aveva messo a disposizione il suo
appartamento per una settimana nel mese di luglio.
Non conoscevamo quella parte della Sardegna, abituati come eravamo a frequentare la zona di Cagliari e del sud dell'isola. Conoscevamo soprattutto Is Molas per la nostra partecipazione alle gare
di golf ma non eravamo mai stati al nord. Pertanto ci prendemmo un periodo di riposo dal golf e facemmo soltanto i turisti e i bagnanti nonostante l'abitazione si trovasse solo a cento metri dal
circolo di golf di Puntaldia!.
La nostra villetta si trovava in una zona molto verde e a cinquanta metri dalla spiaggia ma la zona era molto turistica e il vero paese di riferimento era San Teodoro dove andavamo abitualmente
a fare la spesa e là si trovava il "nostro" bar, la "nostra" pasticceria e la spiaggia di Lu Impostu dove c'era pochissima gente. Inoltre, a due passi, c'era un ottimo ristorante, il Lu Impostu
appunto, dove si mangiava in modo incredibile senza nemmeno spendere molto.
La gastronomia sarda a noi non era certo sconosciuta vista la lunga frequentazione dell'Hotel di Is Molas, quello di Is Morus e vari ristoranti tra Cagliari e l'isola di San Pietro. Da Lu Impostu
il menù era incredibilmente vario, con pesce freschissimo pescato tutte le notti nella zona di Tavolara, l'isola che avevamo di fronte, sia da casa che dal ristorante. Quindi non era facile
estrapolare un piatto che racchiudesse in sé tutto lo spirito di una vacanza in Sardegna a contatto di una "cucina" in bilico tra mare e monti. Il piatto che ci ricorda la nostra vacanza di
Puntaldia è quello dei Malloreddus allo Scoglio, i famosi Gnocchetti Sardi rigorosamente fatti a mano.
Qualche settimana fa parlando delle orecchiette ho citato il fatto che la mia esimia Personal Chef, tempo fa, decise di fare da lei certi tipi di pasta particolare come le orecchiette, i cavatelli
e i gnocchetti sardi, i malloreddus appunto. E così è stato. Acquistammo anche il particolare attrezzo che serve a questo scopo cioè un Rigagnocchi in modo che l'apparato scenico fosse assicurato.
La ricetta che Fausta ha cucinato è, direi, quella classica; non ci sono né trucchi né speciali accorgimenti. Come quasi tutta la cucina di mare il risultato per essere ottimale ha bisogno soltanto
di una buona materia prima. Cozze, vongole, calamari e gamberi devono essere di prima qualità e il nostro "fornitore di prodotti ittici" di fiducia, Carlo, ci rifornisce con grande solerzia ed è
sempre molto interessato ai piatti che cuciniamo.
Anche oggi, quindi, abbiamo fatto una simpatica rimpatriata e per quanto buoni fossero i malloreddus allo scoglio devo onestamente dire che, gustati sotto la veranda di Lu Impostu, avevano un
sapore più coinvolgente; in effetti abbiamo sentito la mancanza del mare. Ce ne siamo fatti una ragione e ci siamo consolati con un bel brindisi dopo aver messo in sottofondo una compilation di
brani musicali a sfondo marino: Sapore di sale, Una rotonda sul mare, Tre settimane da raccontare, ecc. ecc.!
Questa volta la scelta del vino non mi ha creato alcuna difficoltà. Ho trovato proprio una bottiglia di Vermentino di Sardegna Costamolino Argiolas DOC 2018. Tranne l'anno è lo stesso di allora.
Un vino caratterizzato da un giallo paglierino con riflessi leggermente verdognoli. Al naso esprime note sottili, fini e delicate di agrumi, fiori bianchi e melissa. Al palato è fresco, secco ed
asciutto, caratterizzato da una piacevole sapidità che ne delinea il tratto fino ad una chiusura di buona persistenza. Piccolo avvertimento, il Vermentino è un vino che va gustato davvero molto
freddo!
Nota: Si noterà nella ricetta l'uso dello zafferano. Nella cultura gastronomica sarda lo zafferano è la spezia che vanta una tradizione pluricentenaria e non manca in alcun piatto o quasi. Era,
anticamente, così prezioso che veniva usato soltanto la domenica tant'è che oggi viene chiamato "l'oro rosso di Sardegna". Dato che noi lo gustammo con lo zafferano e che oggi è proprio domenica,
i nostri malloreddus sono stati cucinati così, proprio come allora!
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Fausta sul viale che porta a Puntaldia, sullo sfondo.
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Sullo sfondo la nostra villetta con la scala che si trova nell'area di parcheggio.
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La "nostra" pasticceria di San Teodoro dove era difficilissimo sottrarsi alla magia dei dolci sardi: dalle
Seadas al Torrone di Tonara, dagli Amaretti fino alle Tilicas de saba, un dolce tipico della zona di Olbia, e tantissimi altri, tutti altrettanto buoni.
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La spiaggia di Lu Impostu. Sullo sfondo l'isola di Tavolara.
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La veranda del ristorante Lu Impostu.
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La ricetta dei Malloreddus allo Scoglio.
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Questi i quattro componenti principali della ricetta.
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I malloreddus confezionati con uno strumento adatto allo scopo.
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I Malloreddus sono nel tegame e vengono amalgamati al condimento.
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I Malloreddus sono in tavola!
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Il Vermentino di Sardegna Costamolino Argiolas DOC 2018.