Giugno - Settembre 2020
Alla ricerca dei sapori perduti. Un viaggio all'interno dei ricordi gastronomici delle nostre vacanze
#12 - A Santa Cristina Valgardena con il teutonico "Kaiserschmarren" della Baita Odles a Col Raiser
Dalla mia pagina Facebook del 13 settembre 2020:
Un proverbio latino dice "Dulcis in fundo" e anche noi, giunti alla fine di questa serie di redazionali sulla gastronomia, chiudiamo con un dolce!
Era luglio del 2015 ed eravamo per la seconda volta consecutiva in Alto Adige, per l'esattezza a Santa Cristina in Val Gardena. Un paese bellissimo, circondato dalle vette tra le più belle del
panorama alpino italiano e dove la gastronomia ha dei connotati ben precisi, come del resto noi, mia moglie Fausta ed io, già sapevamo.
Ma anche se si conoscono tanti piatti di una regione c'è sempre qualcosa che si degusta per la prima volta. Come capitò a noi il giorno in cui salimmo al Col Raiser e facemmo una gita piuttosto
lunga e faticosa. Questa ebbe una sosta al ristorante della Malga Odles dove ci fermammo a mangiare un boccone prima di [riprendere il cammino].
Il ristorante in questione, manco a dirlo, era il classico esempio di locale tirolese, con tavoli in legno e panche imbottite e foderate con tessuti prettamente locali. Le cameriere vestivano costumi
tradizionali e l'atmosfera era decisamente riposante. Anche in questa circostanza decidemmo di mangiare un solo piatto e sciegliemmo di non bere vino in quanto dovevamo percorrere ancora una
certa distanza per andare a prendere la funivia che ci avrebbe riportati a Santa Cristina.
Io ordinai un classico della cucina tirolese, "Uova con Speck e Patate", come le fanno loro, ripassate nello strutto, una vera pacchia per il colesterolo! Fausta, più prudente, ordinò un dolce, dal
nome che non avevamo mai sentito prima o al quale non avevamo mai fatto caso: "Kaiserschmarren", ossia l'omelette dell'imperatore.
Quando arrivò questo Kaiserschmarren Fausta si rese conto che non avrebbe mai potuto mangiarlo tutto per cui me ne riservò una buona metà che io consumai dopo aver mangiato con appetito le mie uova.
Era decisamente un piatto mai provato prima. Era praticamente una omelette, dolce, molto soffice, alta il doppio delle omelettes normali, spruzzata di zucchero a velo e, a corollario della sua
degustazione, ogni pezzetto di frittata - vi ho detto che era tutta spezzettata nel piatto? - andava intinto in una marmellata di mirtilli rossi. Proprio una cosa inusitata ma assolutamente
intrigante.
Se vogliamo, dal punto di vista puramente gastronomico, aver bevuto birra su questo piatto non è stato il massimo e, a posteriori, sono assolutamente convinto che ci sarebbe stato bene un vino da
dessert. Però siccome la birra l'avevamo ordinata subito appena arrivati, in quanto accaldati e desiderosi di bere qualcosa di fresco, abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco. La birra era decisamente
quello che ci voleva, per noi, in quel momento. Era una Forst alla quale sia Fausta che io siamo affezionati e che ci piace per il suo gusto deciso ma non aggressivo. Non siamo dei grandi bevitori di
birra ma quando serve non ci tiriamo indietro.
Al momento di ripetere, per questo evento, quanto già vissuto, siamo rimasti in dubbio se bere anche in questo caso una birra oppure, più pragmaticamente, ricorrere ad un vino che fa già parte della
mia cantina e precisamente un Moscato Rosa, un prodotto tipico del Trentino-Alto Adige. Alla fine la nostalgia di quel momento ha prevalso e, ovviamnete, ci abbiamo bevuto una ottima Forst Kronen, la
stessa di allora.
Anche le birre hanno una loro scheda tecnica. Quella della Forst Kronen recita così: "E’ una birra speciale, dal sapore pieno e aromatico di malto, un colore giallo dorato e una leggera nota di
luppolo. Nel retrogusto si avverte una lieve fragranza erbacea che, unitamente ad un dolce ricordo sulle labbra, spinge irresistibilmente a riassaporarla. Questa birra di antica ricetta rappresenta
il coronamento di ogni aspettativa del vero intenditore di birra".
E così, con questo tipico dolce tirolese, termina la nostra avventura estiva nei ricordi gastronomici delle nostre vacanze. Voglio ringraziare, anche a nome di Fausta, tutti gli Amici di Facebook
che hanno letto, commentato o soltanto lasciato un segno della loro presenza, per averci tenuto compagnia in queste vacanze estive 2020 che, volutamente, abbiamo trascorso a casa nostra, nella nostra
città, desiderosi il più possibile di evitare qualunque complicazione addebitabile al Corona virus, questo terribile e persistente malanno che non accenna ancora ad esaurirsi. Quando si è avanti negli
anni come noi si è, decisamente, ancora più restii ad abbandonare questa valle di lacrime! ;-))
Foto 1/11
Santa Cristina è un paese situato nella val Gardena, tra Ortisei a ovest e Selva di Val Gardena a est, ad una altitudine di 1480 mt. s.l.m.
Foto 2/11
Con la funivia da Santa Cristina siamo a Col Raiser nel Parco Naturale Puez-Odle.
Foto 3/11
E' l'ora di pranzo e siamo arrivati alla Malga Odles.
Foto 4/11
Uno scorcio dell'interno del ristorante.
Foto 5/11
La cameriera sorride alla battuta di Fausta sul Kaiserschmarren, sufficiente, secondo lei, per almeno due persone.
Foto 6/11
La ricetta del Kaiserschmarren tratta da un volumetto che ha Fausta,
tutto sui dolci dell'Alto Adige.
Foto 7/11
L'impasto del Kaiserschmarren si sta lentamente formando.
Foto 8/11
Il momento in cui l'omelette deve essere spezzettata secondo i canoni di questa ricetta.
Foto 9/11
La "mise en place" il più possibile aderente a quella di allora.
Foto 10/11
Il piatto del Kaiserschmarren con, al centro, la coppetta ripiena di confettura di mirtilli rossi.
Foto 11/11
La Birra Forst Kronen, una tipica Lager italiana, dal grado alcolico di circa 5,2° vol.