Giugno - Settembre 2020
Alla ricerca dei sapori perduti. Un viaggio all'interno dei ricordi gastronomici delle nostre vacanze
#2 - I "Casoncelli di Magro alla Bresciana" al Gardagolf Country Club di Soiano sul Lago di Garda
Il 1988 è stato per me un anno di grandi soddisfazioni nel golf ed ero, in quel periodo, particolarmente teso alla ricerca di risultati di un certo rilievo, sempre relativi al mio handicap ovviamente. Quell'anno, nel mese di ottobre, avrei partecipato al Campionato Italiano dei Pubblicitari Golfisti che si sarebbe tenuto al Gardagolf***, un percorso che si trova a Soiano del Lago, sul Lago di Garda, luogo tanto caro a mia moglie Fausta che ci aveva trascorso alcuni anni della sua infanzia.
Basandomi anche su questo, riuscii a convincerla a trascorrere due settimane delle nostre vacanze estive in uno dei residence all'interno del Gardagolf in modo da potermi allenare proprio sul campo che sarebbe stato teatro della gara.
Così facemmo e la vacanza risultò molto divertente e per davvero interessante, sia per me che per Fausta. Oltre al golf c'era la possibilità di visitare alcune delle località confinanti che lei avrebbe desiderato rivedere. Soiano, infatti, dista pochi chilometri da Salò (è qui che Fausta aveva vissuto da bambina), Desenzano, Gardone e Sirmione.
La nostra vita si svolgeva principalmente tra il campo di golf e la nostra villetta. Ma qualche volta, anche per stare in compagnia di amici, cenavamo al ristorante del Circolo. Questo era caratterizzato da una gastronomia a prevalente connotazione bresciana con un occhio di riguardo alle risorse del lago. Ecco perciò sardine, coregoni e carpioni ai ferri o al forno, gnocchi (o malfatti) alla zucca o con gli spinaci, risotti ai funghi.
Una sera fummo invitati ad una cena al ristorante del circolo per il compleanno di un nostro amico. L'evento riuscì molto bene e la cena fu un vero successo ma il piatto che ci colpì in modo particolare, destando anche la curiosità di cuoca di Fausta, fu quello dei Casoncelli bresciani, "di magro", diversi da quelli che avevo mangiato qualche volta dai miei parenti di Brescia. Quelli che mangiammo quella sera erano qualcosa di veramente speciale tanto che ancora oggi, a distanza di anni, ricordiamo il piacevole effetto che allora ci fecero.
In quella circostanza, avvalendomi dei miei buoni rapporti con il circolo (all'epoca ero membro del Comitato Federale Laziale), riuscii a farmi dare la ricetta ed è questa che troverete nell'album di foto allegato. Da allora è entrata a far parte del patrimonio culinario famigliare.
Non ricordo quale vino venne servito in quella circostanza; sicuramente un vino di livello dato che il mio amico era, anche lui, un appassionato di gastronomia. Io, per ripristinare un'atmosfera il più possibile aderente a quella di allora, ho optato per un vino del territorio, un Lugana Molin del 2017, una DOP della tenuta Cà Maiol situata nella vicina Desenzano. Un vino delicato, sapido e fresco, con toni di mandorla bianca e mela.
*** Per completezza d'informazione dirò che nel Campionato Italiano Pubblicitari Golfisti, su un lotto di 350 concorrenti suddivisi in tre categorie, mi piazzai al 2° posto in 2a categoria, cosa che mi permise di aggiudicarmi una bella coppa d'argento.
