ESTATE A TEMPO DI MUSICA

Agosto/Settembre 2019



La musica latino-americana - Pagina #1

Dalla mia pagina Facebook del 7 Agosto 2019:

Estate a tempo di musica
"Guantanamera"

Per tutti gli appassionati della musica e del ballo come sono stato io e come sono pure adesso, non c'è musica più travolgente di quella dei ritmi latino-americani. Il repertorio di questo tipo di musica è vastissimo, tanti sono i musicisti che sono diventati icone e tanti i brani diventati famosi e, forse, immortali.

Uno di questi è "Guantanamera", una canzone popolare cubana di grande fama internazionale, le cui origini risalgono al XIX secolo. Questo motivo è stato interpretato dai più grandi cantanti e gruppi musicali del panorama internazionale. La canzone vanta innumerevoli versioni, di cui alcune con strofe modificate ed altre in lingue diverse dalla originale spagnola. Questa che vi presento è stata eseguita in giro per il mondo da 75 musicisti cubani che si sono radunati per farne una esecuzione unica, con una unica tonalità, in modo da farla sembrare eseguita contemporaneamente, anziché in luoghi distanti migliaia di chilometri fra di loro.

La serenata, dedicata a tempo di bolero ad una "guajira guantanamera" (contadina della città di Guantánamo), ha come sfondo le lotte di indipendenza che infiammavano la allora colonia spagnola alla fine del XIX secolo. Il suo carattere romantico unito ai valori patriottici che esprime, ne fanno una delle canzoni più amate dai cubani.

Il testo della canzone è stato eseguito alternando il ritornello "Guantanamera, guajira guantanamera", ripetuto due volte, ad ognuna delle quartine della poesia, di cui riporto il testo originale:

Yo soy un hombre sincero
De donde crece la palma
Y antes de morirme quiero
Echar mis versos del alma

Cultivo la rosa blanca
En junio como en enero
Para el amigo sincero
Que me da su mano franca.

Y para el cruel que me arranca
El corazón con que vivo
Cardo ni ortiga cultivo:
Cultivo la rosa blanca.

Con los pobres de la tierra
Quiero yo mi suerte echar,
El arroyo de la sierra
Me complace más que el mar

. Yo sé de un pesar profundo
Entre las penas sin nombres:
La esclavitud de los hombres
Es la gran pena del mundo.

Mi verso es de un verde claro
Y de un carmín encendido,
Mi verso es un ciervo herido,
Que busca en el monte amparo

Con los pobres de la tierra
Quiero yo mi suerte echar,
El arroyo de la sierra
Me complace más que el mar.

#estateatempodimusica