Alle Terme Neroniane; e dove se no?
Amici in visita
Eravamo rimasti d'accordo con Toni e Paola che sarebbero venuti a trovarci
loro, stavolta, per contraccambiare la visita che noi avevamo fatto da loro
lo scorso mese di marzo. E così è stato. La giornata ci è stata propizia
e ci ha permesso di svolgere in pieno il programma che avevamo ideato. Cioè
un aperitivo nell'isola pedonale di Abano dove era in atto la Mostra del
Cioccolato e, dopo pranzo, nel pomeriggio, una visita ai rinomati giardini
di Villa Barbarigo.
Questo album fotografico dovrebbe illustrare esaurientemente cosa abbiamo fatto!
Alla Mostra del Cioccolato di Abano
Foto 1/70 - Paola e Toni Jr. (io sono Toni Sr.) arrivano alle Terme Neroniane per visitare insieme
a noi, nel pomeriggio, la Villa Barbarigo, a Valsanzibio.
Foto 2/70 - Mentre aspettiamo l'ora di pranzo decidiamo di andare a prendere l'aperitivo ad Abano,
all'isola pedonale. Prima, però, ci fermiamo al centro commerciale di Via Flacco dove sono esposte
le opere di Raba Rama che noi già conosciamo ma che vogliamo far loro vedere.
Foto 3/70 - Paola scatta foto mentre Toni si interessa ai particolari di questa statua.
Foto 4/70 - Evidentemente anche a loro piace l'opera di Raba Rama a giudicare dall'interesse
col quale ne analizzano i dettagli.
Foto 5/70 - Gruppo di amici, esterno, giorno.
Foto 6/70 - Ci siamo trasferiti all'isola pedonale dove, oltre alla presenza delle altre statue
di Raba Rama è in corso la fiera del cioccolato..
Foto 7/70 - Toni in posa davanti a "Labirintite".
Foto 8/70 - Fausta, che ormai conosce tutte le opere di Raba Rama esposte nel piazzale della fontana,
ne illustra agli amici qualche particolare.
Foto 9/70 - Paola, Fausta e Toni sono pronti per accedere alle bancarelle che espongono il cioccolato
in tutte le sue forme.
Foto 10/70 - Una prima bancarella di cioccolato.
Foto 11/70 - Ci sono dei pezzetti di cioccolato fondente che aspettano solo di essere assaggiati.
Foto 12/70 - La standista mostra con orgoglio una delle loro creazioni.
Foto 13/70 - Un'altro stand con tanti prodotti della Venchi, una marca che a me piace molto.
Foto 14/70 - s.d.
Foto 15/70 - Toni e Paola si fanno fotografare davanti ad uno stand che viene da San Donà di
Piave, la cittadina dove abitano.
Foto 16/70 - La quantità dei dolci esposti è veramente eccezionale.
Foto 17/70 - La titolare del banco ci invita ad assaggiare qualcuna delle loro preparazioni.
Foto 18/70 - Evidentemente Paola ed io siamo i più golosi del gruppo perchè non ce lo facciamo
dire due volte.
Foto 19/70 - s.d.
Foto 20/70 - Dulcis in fundo, mi fermo allo stand di Bertin, il titolare, oltre che della bellissima
salsamenteria di Montegrotto, quella di fronte alla stazione, anche della "boutique" del tè e del
cioccolato di Viale della Stazione, "Le chicche di Bertin". Molti dei prodotti esposti noi li
conosciamo già per averli assaggiati più volte in occasione degli acquisti da riportare a casa come
regalo ad amici e parenti.
I giardini di Villa Barbarigo
Villa Barbarigo-Pizzoni Ardemani si trova in località Valsanzibio
a Galzignano Terme in provincia di Padova. La splendida villa fu
acquistata nel XV secolo dalla famiglia Contarini, per poi passare a
quella dei Barbarigo a fine XVI secolo, a cui si deve la realizzazione
del famosissimo Giardino Barbarigo-Pizzoni Ardemani che si estende
su una superficie di ben 150.000 metri quadrati.
L'opera ideata dall'architetto Luigi Bernini rappresenta l'esempio
più significativo di giardino simbolico del Seicento, grazie al suo
complesso monumentale costituito da fontane, ruscelli, cascate, scherzi
d'acqua e peschiere. Il significato dell'imponente struttura simboleggia
il percorso spirituale che l'uomo deve compiere verso la purificazione
e la salvezza, rafforzato anche dalla presenza di un labirinto (di bossi)
che si sviluppa per circa un chilometro e mezzo. (collieuganei.it)
Foto 21/70 - Il ‘Padiglione di Diana’ o ‘Portale di Diana’ era l’entrata principale via acqua alla tenuta
dei Barbarigo nel 17° e 18° secolo e fu una delle prime opere costruite del progetto del Bernini (1662).
Foto 22/70 - Una panoramica dei giardini di Villa Barbarigo.
Foto 23/70 - La mappa dei giardini.
Foto 24/70 - La Peschiera dei Fiumi o Bagno di Diana.
Foto 25/70 - Foto di gruppo; sullo sfondo la Peschiera dei Venti.
Foto 26/70 - I cigni accorrono nella speranza che noi si abbia qualcosa da dar loro da mangiare.
Foto 27/70 - La Peschiera dei Venti.
Foto 28/70 - Cigni e anatre nella Peschiera dei Venti.
Foto 29/70 - Fontana del putto e degli scherzi d'acqua. Sullo sfondo il Portale di Diana.
Foto 30/70 - Fontana della Pila o della Conca.
Foto 31/70 - Paola e Toni si fanno fotografare davanti alla Fontana del Putto.
Foto 32/70 - La Peschiera Martinengo o dei pesci rossi.
Foto 33/70 - L’Isola dei Conigli o Garenna, unica superstite nei pochi giardini d’epoca ancora esistenti,
sta a simbolo della immanenza, cioè, della condizione comune degli esseri viventi limitati dal corpo stretto
fra i confini dello spazio e del tempo.
Foto 34/70 - Il monumento al Tempo, in contrapposizione con l’Isola dei Conigli che si trova di fronte ad Ovest
del Viale Centrale, simboleggia la trascendente condizione in cui lo spirito umano spazia oltre i limiti dello
spazio e del tempo.
Foto 35/70 - Ripassiamo dalla Fontana della Pila.
Foto 36/70 - Lungo uno dei meandri di siepi.
Foto 37/70 - Paola e Toni sullo sfondo di Villa Barbarigo.
Foto 38/70 - Toni ed io; anche noi con lo sfondo della Villa e della Scalinata del Sonetto.
Foto 39/70 - Villa Barbarigo.
Foto 40/70 - Una curiosa statua ai piedi della scalinata del Sonetto.
Foto 41/70 - La Fontana dell'estasi.
Foto 42/70 - Una delle statue che dominano la Fontana dell'Estasi.
Foto 43/70 - Una delle statue che dominano la Fontana dell'Estasi.
Foto 44/70 - Una delle statue che dominano la Fontana dell'Estasi.
Foto 45/70 - Una delle statue che dominano la Fontana dell'Estasi.
Foto 46/70 - Il labirinto di Villa Barbarigo è stato realizzato con seimila arbusti di bosso sempreverde
(Buxus Sempervirens). La maggior parte di queste piante sono secolari (hanno quasi 400 anni) e sono state
piantate tra il 1664-1669 quando il giardino di Valsanzibio è stato creato e portato all’attuale fisionomia.
L’intero percorso del labirinto, lungo un chilometro e seicento metri, comporta ottomila metri quadrati di
spalliere potate annualmente.
Foto 47/70 - Il lato destro del labirinto.
Foto 48/70 - Il lato sinistro del labirinto.
Foto 49/70 - Toni ed io iniziamo il percorso.
Foto 50/70 - Toni: "Da che parte?".
Foto 51/70 - Lungo il percorso vediamo anche un suggerimento per chi proprio non ce la facesse a
uscire da solo.
Foto 52/70 - Le scuderie della villa.
Foto 53/70 - I due Toni.
Foto 54/70 - Fausta, Toni e Paola.
Foto 55/70 - Foto di gruppo prima di salutare Villa Barbarigo.
La zona archeologica delle Terme Neroniane
Al ritorno in albergo dalla visita a Villa Barbarigo ci accorgiamo che
il cancello della zona archeologica, accanto al parcheggio dell'hotel,
è aperto. Andiamo a dare un'occhiata e nella zona dello scavo vediamo
un gruppo di persone. Ci accodiamo per far vedere ai nostri amici anche
questa particolarità delle Terme Neroniane.
Foto 56/70 - Fausta indica a Paola e Toni il tabellone che illustra il sito archeologico.
Foto 57/70 - La consultazione del tabellone.
Foto 58/70 - La dottoressa Sabina Magro mentre intrattiene un gruppo di ospiti dell'albergo con le
informazioni sulla villa romana. Di spalle la dottoressa Chiara Destro della Università di Padova.
Foto 59/70 - Qui è la dottoressa Destro che interviene con alcuni chiarimenti.
Foto 60/70 - Ancora la dottoressa Destro che illustra il modo di consultare le informazioni sul tablet
che è stato fornito a tutti i visitatori.
Foto 61/70 - E' la volta della Dottoressa Marianna Bressan, della Sovrintendenza Archeologica del Veneto,
a fornire ulteriori delucidazioni.
Foto 62/70 - Uno scorcio della pavimentazione della villa romana.
Foto 63/70 - Ancora la dottoressa Destro che fornisce le indicazioni necessarie per consultare il tablet.
Foto 64/70 - Un lato della pavimentazione: quella del lato ovest.
Foto 65/70 - La dottoressa Bressan, chiaramente soddisfatta per il successo della visita ai reperti
archeologici.
Foto 66/70 - Un altro momento della visita.
Foto 67/70 - Un altro lato della pavimentazione: quella del lato est.
Foto 68/70 - Una panoramica del gruppo dei visitatori mentre la dottoressa Destro illustra le varie
fasi del recupero della pavimentazione della villa.
Foto 69/70 - Fausta, Toni e Paola, alla fine della visita. Ci salutiamo prima che Paola e Toni tornino
a casa.
Foto 70/70 - Arrivederci presto e grazie per la visita!