Per andare a Mascognaz passando da Soussun prendiamo la funicolare a Frachey e arriviamo all'Alpe Ciarcerio. Da lì, attraverso il sentiero 10, ci dirigiamo alla volta di Soussun.
Proseguendo sulla stesso sentiero raggiungiamo il Crest e da qui proseguiamo atraverso il bosco (sentiero 13a) che separa il vallone di Cuneaz da quello di Mascognaz. Qui mangiamo e
poi, per tornare a Saint Jacques, scegliamo il sentiero 14 che, in discesa, ci porta fino a Champoluc da dove rientreremo a casa.
Foto 1/50 - Il piazzale di Frachey da dove parte la funicolare per l'Alpe Ciarcerio.
Foto 2/50 - E' presto e non c'è nessuno, oltre a noi, nella nostra cabina.
Foto 3/50 - Il punto di raccordo delle due funicolari: quella che sale e quella che sende.
Foto 4/50 - L'ingreso nella stazione di arrivo a mt. 1981 s.l.m.
Foto 5/50 - Fuori dalla stazione della funicolare siamo all'Alpe Ciarcerio. Per andare al lago omonimo occorre porendere una seggiovia che dista un centinaio di metri
da qui ma noi, invece, proseguiremo sul sentiero che passa davanti alla stazione della funicolare per proseguire per Soussunn, e, attraverso il Crest, per Mascognaz.
Al lago ci andremo un'altra volta.
Foto 6/50 - Il bar ristorante che si trova a fianco della stazione della funicolare. Meta preferita delle famiglie con bambini, soprattutto intorno all'ora di pranzo.
Foto 7/50 - Lo chalet dei conigli, il luogo più interessante per i bambini.
Foto 8/50 - Eccoli tutti fuori i coniglietti.
Foto 9/50 - A nord dell'hameau di Soussun, qualche casa, un albergo, un bar-risotrante.
Foto 10/50 - Soussun, visto un po' più da vicino.
Foto 11/50 - Sul sentiero che porta all'abitato di Soussun troviamo i resti dell'antico forno del piccolo villaggio.
Foto 12/50 - Poco più avanti un cartello dell'APT racconta la storia del forno che risale al 1601 (come si legge sull'architrave della porta) e che
è censito come edificio di proprietà comunitaria.
Foto 13/50 - A sud di Soussun c'è l'ingresso al villaggio.
Foto 14/50 - Fausta sta fotografando... cosa?
Foto 15/50 - Una casa! Giaà fotografata da entrambi negli anni scorsi.
Foto 16/50 - Una foto ricordo con Salvatore Polizzi che è stato, come me, un dipendente ENI, precisamente nello stabilimento petrolchimico di Gela. Nei boschi
della Val d'Ayas si fanno gli incontri più imprevedibili.
Foto 17/50 - Poco più avcanti Fausta mi indica un bello scorcio del Cervino.
Foto 18/50 - Ha ragione. Merita una fotografia.
Foto 19/50 - Siamo in prossimità del Crest.
Foto 20/50 - Ecco le cabine che si stagliano sul fondovalle.
Foto 21/50 - Abbiamo già sorpassato il Crest con la stazione di arrivo della telecabine e l'Hotel Hedelweiss e siamo sul ponte che attraversa il torrente Cuneaz.
Foto 22/50 - Ogni tanto una foto con l'autoscatto ci vuole; sarà che i selfie non ci sono congeniali.
Foto 23/50 - Una bella vista della valle. In basso la provinciale in uscita da Champoluc. A mezza costa, riconoscibili, al centro della foto l'abitato di Bisous e
in fondo a sinistra Antagnod.
Foto 24/50 - Siamo in vista di Mascognaz.
Foto 25/50 - Mascognaz. Le prime abitazioni. Sulla destra un antico rascard, già fotografato negli anni scorsi, ora restaurato.
Foto 26/50 - Eccolo più in dettaglio. Si potrebbe pasare sotto l'arco ma sono curioso di vedere le costruzioni nuove chefanno parte della Hotellerie de Mascognaz,
una struttura alberghiera di recentissima costruzione, costituita da una pluralità di mini abitazioni.
Foto 27/50 - Questa è una di quelle. Graziosissima nella sua aderenza alle abitazioni di montagna.
Foto 28/50 - Eccone un'altra.
Foto 29/50 - Un particolare floreale di un'altra abitazione; si nota la mano di un architetto-arredatore.
Foto 30/50 - Dalla strada in alto vediamo la vecchia strada col ponticello sul torrente Mascognaz.
Foto 31/50 - Sul ponte che attraversa il torrente Mascognaz; la vista verso nord.
Foto 32/50 - Sempre sul ponte che attraversa il torrente Mascognaz ma con la vista verso sud, in direzione del centro del villaggio.
Foto 33/50 - Siamo sul sentiero che port al centro del villaggio e vediamo, in basso il già citato ponticello mentre, in alto, vediamo il rascard antico restaurato
citato prima. Da lì si diramava il vecchio sentiero, ancora praticato, prima che attrezzassero il nuovo sentiero più spazioso. Evidentemente i lavori praticati nel
villaggio hanno richiesto interventi di questo genere.
Foto 34/50 - Stiamo arrivando al centro del villaggio.
Foto 35/50 - Questa, a ragione, è considerata la "piazza" principale. Infatti vi si trova la costruzione più antica (datata 1873, quella a sinistra), l'abbeveratoio che
era un "accessorio" molto importante per un luogo dove si portavano gli animali a pascolare, e la parete posterfiore della costruzione retrostante la chiesa di San Grato
con un'antica meridiana restaurata risalente al 1880.
Foto 36/50 - A proposito di acqua. Meglio rifornirsi.
Foto 37/50 - Fausta va in perlustrazione alla ricerca del ristorante della Hotellerie di cui abbiamo tanto sentito parlare.
Foto 38/50 - Ci siamo. Questo dovrebbe essere un fabbricato della Hotellerie o lo stesso ristorante.
Foto 39/50 - Di fronte c'è anche questa costruzione che dovrebbe essere proprio il ristorante.
Foto 40/50 - Era così, infatti, e questo è già il nostro tavolo.
Foto 41/50 - Fausta sta già studiando il menù.
Foto 42/50 - Abbiamo già ordinato e io sono in attesa. Stranamente, dato che siamo in gita e dovremo ancora camminare, la bottiglia sul tavolo contiene esclusivamente acqua!
Foto 43/50 - In attesa del mio piatto forte ne approfitto per assaporare un piatto di mocetta.
Foto 44/50 - Il mio "piatto forte" è la "Zuppa Valpellinense" o seuppa à la valpelleunèntse in patois.
Foto 45/50 - Fausta, invece, prende dei "Gnocchetti con Pomodorini Pachino".
Foto 46/50 - Abbiamo lasciato il ristorante e ci avviamo verso la fine del villaggio da dove prenderemo il sentiero che ci porterà fino a Champoluc.
Foto 47/50 - La chiesetta di San Grato risale alla fine del '700 anche se non si conosce la data con esattezza malgrado sull'architrave campeggi la data
del 1769.
Foto 48/50 - Siamo usciti daMascognaz e Fausta si volta per leggere la grande insegna di legno, che già conosciamo, ma che vale la pena fotografare data
la sua portata decisamente "ecologica"!
Foto 49/50 - Infatti il cartello, in legno, con caratteri a fuoco, in due lingue, invita tutti i villeggianti a non sporcare il villaggio, a lasciarlo "come
desiderereste trovarlo". La tabella si trova lì fin dal 1989.
Foto 50/50 - Stiamo uscendo da Mascognaz ma, in effetti, questo è il vero ingresso ufficiale al paese con il sentiero che viene da Champoluc, quello che ci
accingiamo a percorrere per tornare a valle.