Saint Jacques, terra di Walser.

Il trekking: il Ru Cortot.

Martedì 18 luglio 2000


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Foto 1/9 - Panorama da Mandriou.
Arriviamo in autobus fino a Palenc, sulla strada per Antagnod, e ci inerpichiamo fino a Mandriou (quota 1831 metri). Prendiamo il sentiero n. 3 che ci porta sull'altopiano di Mezan dal quale si gode una vista stupenda sul paese e sul fondovalle.
Sulla nostra sinistra abbiamo, in primo piano, le ultime case del paese, e in secondo piano si possono vedere Antagnod (in alto a destra) e Periasc (in basso a sinistra) e, infine, sullo sfondo, il Monte Zerbion (m 2722).
Foto 2/9 - Panorama da Mandriou.
Foto 3/9 - Altopiano di Mezan. Mucche al pascolo.
L'altopiano di Mezan è caratterizzato da una serie di alpeggi ancora attivi nella stagione estiva. Le mucche al pascolo sono trattenute da barriere di fili di colore arancione percorsi da una corrente a bassa tensione, sufficiente a scoraggiare le bestie dallo sconfinamento.
Dall'altopiano di Mezan si prosegue lungo il canale (ru) Cortot e si entra in un fitto bosco ricco di tutte le varietà di essenze resinose. Usciti dal bosco proseguiamo lungo il sentiero n. 5 che ci porta a costeggiare la montagna dalla quale non è infrequente che cadano pietre (vedi foto in alto).

Nella foto al centro sullo sfondo, a destra, il ghiacciaio del Monte Rosa e, a sinistra, il Cervino innevato. Siamo praticamente a metà strada. Il sentiero offre dei panorami stupendi; ancora il ghiacciaio del Monte Rosa (foto in basso; è chiaramente visibile il Breithorn) ed il Cervino ma a questi si aggiungono, sulla sinistra, il vallone di Nana e, in basso a destra, l'abitato di Saint Jacques.

Siamo a monte del canale che scorre sotto di noi. Il sentiero si fa sempre più sassoso. Il promontorio roccioso che ci sta davanti cade a picco su Frachey e la posizione è tale da poter seguire qualunque movimento all'incrocio dei valloni che confluiscono nella parte terminale di Ayas. Riesce difficile non dare credito ai toponimi e non pensare ad una preminente funzione di guardia, così efficace da questa balconata sul "Canton des Allemandes", che possa aver dato nome a questo luogo; infatti si chiama Alpe di Varda.
Foto 4/9 - Ru Cortot. Caduta massi.


Foto 5/9 - Ru Cortot. Panorama del Cervino e del Monte Rosa.


Foto 6/9 - Ru Cortot. Ancora il Cervino e il Monte Rosa.
In basso a destra l'abitato di Saint Jacques.
Foto 7/9 - Ru Cortot. L'ingresso della galleria che passa sotto la montagna.
Questo è l'imbocco di una galleria che consente il passaggio sotto il promontorio roccioso per arrivare alla confluenza del sentiero n. 5, che stiamo percorrendo, con quello, il 4a, che porta al rifugio Grand Tournalin.
Qui siamo di nuovo all'alpeggio di Nana inferiore; la stradina che si vede sullo sfondo e che entra nel bosco, è il sentiero n. 4a che porta al Tournalin e che abbiamo percorso due giorni orsono.
Foto 8/9 - Alpeggio di Nana Inferiore.
Foto 9/9 - Alpeggio di Nana Inferiore. Baita del 1746.
Questa è un'antica baita datata 1746 che si trova subito dopo l'Alpe di Nana in direzione di Saint Jacques. Quando saremo in paese saranno le 11.55 ed avremo percorso quasi 8 chilometri.


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