Saint Jacques, terra di Walser.

Il trekking: Al Palon di Resy.

Mercoledì 19 luglio 2000


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19 luglio, ore 8.05. Imbocchiamo il sentiero n. 9 e ci avviamo verso il rifugio guide di Frachey. Il tempo è buono e ci aspetta una lunga camminata in quanto vogliamo arrivare al Palon di Resy (m 2675). Lungo la strada incontriamo una piccola baita che apparentemente viene usata nel periodo invernale a mò di rifugio.

Alle 9.05 siamo al rifugio, salutiamo Franco D'Oria e ci prendiamo un caffè; dopodiché proseguiamo per la strada che porta al Colle Bettaforca, fino al bivio col sentiero n. 8c che porta al Palon di Resy. Ad un certo punto è meglio controllare la carta perché il sentiero si biforca e l'altro percorso (sentiero n. 8d) porta ai laghi di Resy, dove contiamo di andare dopo per mangiare. La salita è molto dura dato che verso la vetta del Palon, vi sono pendenze del 30%, almeno. Mentre ci riposiamo guardiamo col binocolo il percorso che abbiamo fatto ieri, quando siamo partiti da Mandriou, e distinguiamo molto bene il costone dove c'è il tunnel e lo spiazzo dell'alpeggio di Nana; tra l'altro si vedono benissimo il Lago Bleu e il sentiero che porta al rifugio Mezzalama.


Foto 1/10 - Alla volta del rifugio guide di Frachey e del Palon di Resy.
Foto 2/10 - Sul sentiero che porta alla vetta del Palon di Resy.
Foto 3/10 - Quasi in vetta al Palon di Resy.
Foto 4/10 - Dal Palon di Resy verso il fondo valle.
Foto 5/10 - Panorama dal Palon di Resy. In basso una frazione di Saint Jacques.
Foto 6/10 - Panorama dal Palon di Resy. Alpeggio di Nana Superiore.
Foto 7/10 - Il Lago Bleu dalla vetta del Palon di Resy.
Finalmente arriviamo in vetta dove c'è una croce di ferro deposta, a suo tempo, dall'Oratorio San Luigi di Forlì. Da lì si gode uno stupendo panorama e ruotando di 360° si possono vedere tutte le montagne che ci circondano. Dando le spalle alla croce e quindi, praticamente, al Lago Bleu, è possibile riconoscere le seguenti cime e ghiacciai:



Da sinistra a destra: il Bettaforca, il Testa Grigia (m 3314), il Rothorn (m 3152), il Pinter (m 3132) e il Perrin.



Da sinistra a destra: il Grand Dent, il Bec di Nana (m 3010), il Bec Trecare (m 3033), il Roisetta (m 3324),
il Petit Tournalin (m 3207), il Grand Tournalin (m 3379) e il Palon di Tzère.



Da sinistra a destra: la Punta di Rollin (m 3296), la Rocca di Verra (m 3129), il Ghiacciaio di Ventina (da m 3827 a 3151),
il Ghiacciaio di Verra (da m 3807 a 2740) ed infine il Monte Rosso (m 3021).


Foto 8/10 - Sosta sulle pendici del Palon di Resy in vista dei laghi.
Ore 12.45. Siamo sopra i laghi di Resy e ci troviamo un posticino per mangiare, al riparo dal vento e di fronte al Monte Rosso.
Alle 13.15 riprendiamo la strada del ritorno ed arriviamo al rifugio di Resy alle 14.40 dopo esserci fermati almeno una ventina di minuti ad osservare le marmotte all'Alpe di Bettaforca. Salutiamo il D'Oria e dopo essere andati a vedere anche il rifugio Ferrario (ci siamo presi un ghiacciolo) che si intravede nella foto sullo sfondo a sinistra, ritorniamo a casa passando per il sentiero n. 8a (che già conosciamo) che incrocia lo stradone che da Saint Jacques arriva al Pian di Verra.
Foto 9/10 - Resy. I rifugi Ferraro e guide di Frachey.
Foto 10/10 - Nel bosco tra Resy e Saint Jacques a raccogliere pigne.
Lungo il cammino nel bosco ci imbattiamo in un pino sradicato dalle intemperie, e Fausta ne approfitta per raccogliere le piccole pigne per il prossimo albero di Natale. Arriveremo a casa alle 16.55 dopo aver percorso quasi 11 chilometri.


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