Il Lago di Servaz merita sicuramente di essere visitato dato che che è inserito nella più vasta foresta
di pino uncinato delle Alpi italiane. Facile notare il forte contrasto fra la flora delle zone umide di
risorgiva e la circostante pineta xerofila.
Foto 1/20 - Lasciamo Barbusté in direzione Veulla.
Foto 2/20 - Giunti a Veulla imbocchiamo il sentiero 5C.
Foto 3/20 - La segnaletica, lungo il sentiero, è ben visibile.
Foto 4/20 - Uno dei tanti torrentelli della zona che si buttano nel più grande torrente Chalamy.
Foto 5/20 - Lungo il cammino una bella imquadraturea del Mont Avic.
Foto 6/20 - Un "frutto" di pino uncinato.
Foto 7/20 - Attraversamento di una pietraia.
Foto 8/20 - Fausta si arrampica su un albero per guardare meglio col binocolo.
Foto 9/20 - Veduta parziale del lago di Servaz.
Foto 10/20 - Veduta parziale del lago di Servaz.
Foto 11/20 - Veduta parziale del lago di Servaz.
Foto 12/20 - Veduta parziale del lago di Servaz.
Foto 13/20 - Veduta parziale del lago di Servaz.
Foto 14/20 - Dal lago una panoramica delle vette circostanti.
Foto 15/20 - Facendo il periplo del lago attraversiamo, su un ponticello di tronchi di legno, un ruscello che si diparte dal lago.
Foto 16/20 - Siamo arrivati all'altra sponda del lago e Fausta osserva col binocolo il panorama intorno al lago.
Foto 17/20 - Foto ricordo al lago di Servaz.
Foto 18/20 - Ci stiamo inerpicando sul declivio che costeggia il lago.
Foto 19/20 - Il pendio è costellato di enormi massi.
Foto 20/20 - Fausta, arrampicata su questo enorme sasso, sembra la "piccola vedetta lombarda". :-)