A Santa Cristina Valgardena, ai piedi del Sasso Lungo

Le recensioni per Trip Advisor

Sono ormai tre anni che scrivo recensioni per Trip Advisor e questa attività mi permette di vedere con occhi diversi tutte le esperienze che si fanno nel corso di una vacanza.

Mi è sembrato, quindi, più che logico dedicare una intera pagina alla raccolta di questi interventi che, spero, siano serviti ad altri per pianificare al meglio itinerari e programmi.

Le recensioni seguono l'ordine cronologico in cui tali esperienze hanno avuto luogo, cominciando proprio da Bolzano quando, all'arrivo del treno da Roma, siamo andati a pranzo al Vögele insieme ad Andrea Brenzan che ci è venuto a prendere alla stazione ferroviaria per poi portarci fino a destinazione, cioè agli Apartments Antines a Santa Cristina Valgardena.

Il gusto della tradizione

Il Vögele ha la capacità di farti sentire, già al momento dell'ingresso, quasi parte di un film d'epoca. Il locale, su due piani, è ricavato in una costruzione tipica del Sud Tirolo; alta, stretta, sviluppata in elevazione come si usava una volta per risparmiare sulle tasse. L'abbigliamento del personale di servizio è in linea con lo stabile. E' decisamente un locale tipico, come altri a Bolzano, ma il suo punto di forza è aver mantenuto la tradizione gastronomica sudtirolese non disgiunta, però, da un tratto di "nouvelle-cuisine".

Ottimo menù, molto variato nelle offerte e carta dei vini molto ben articolata. Un plauso per i piatti da noi gustati: "Rosticciata di Verdure e Chips di Patate della Val Pusteria con Panna all'agro con Erbette aromatiche", "Filetto di Bue Steiner su Salsa di Pepe Verde con Verdure grigliate e Strudel di Patate", "Finferli rosolati con Erbette aromatiche e Canederli di Speck", "Tris di Sorbetti", "Strudel di Mele con Crema alla Vaniglia", due boccali di ottimo Lagrein per finire.

A locale pieno il servizio non è stato lento come ci si sarebbe potuto aspettare, salvo, forse, al momento del conto ma sono piccoli inconvenienti più che accettabili. Costi nella norma per un locale di classe ed una gastronomia di ottimo livello; in tre persone abbiamo speso 93 euro, somma, direi, più che accettabile.

Sconvolti dal panorama

Il panorama che si gode dall'appartamento che abbiamo preso all'Antines è per davvero mozzafiato. La visione del Sasso Lungo e del Sassopiatto, delle Odle e del Cir, o quella del Gruppo del Sella, sono cose che non lasciano indifferenti.

Grande, ben attrezzato e molto pulito l'appartamento: due camere, ognuna con bagno privato con vasca oppure doccia, un grande soggiorno-cucina e due balconi hanno reso il nostro soggiorno particolarmente gradevole e riposante. Albert e Lotte, i proprietari, due persone gradevolissime e sempre disponibili.

Unico punto dolente la posizione di questa location, raggiungibile dalla piazza del paese sulla quale arrivano i bus, attraverso una salita molto ripida che fa rimpiangere non aver portato la macchina. Bisogna considerare quindi questo aspetto eccettuato il quale la soluzione abitativa risulta davvero superiore a qualunque aspettativa.

Uno strudel fantastico

Rifugio moderno e ottimamente attrezzato. Il personale, giovane e assai disponibile. Un self service ampiamente dotato, soprattutto sotto l'aspetto dei dolci, tutti fatti rigorosamente in casa.

Un plauso per lo "Strudel di Prugne" appena sfornato e da me assaggiato per la prima volta: notevole!

Una sosta gradevole e riposante al tempo stesso

Quando a Selva di Val Gardena si torna da una gita al Ciampinei o al Dantercepies non c'è nulla di più corroborante che fermarsi al Mozart per un drink o una fetta di dolce. I dolci, infatti, in questo caffè/pasticceria, sono una delle attrazioni più rinomate.

Certo che la scelta è talmente difficile che è necessario tornarci più di una volta per avere la certezza di aver assaggiato almeno due o tre delle torte più prelibate. Lo strudel di mele, comunque, il famoso Apfelstrudel, resta sempre, almeno per me, il dolce più invitante.

Un locale simpatico e gradevole

Simpatico ambiente quello di questo ristorante in pieno centro a Santa Cristina Valgardena; tutto in legno di faggio che trasmette una sensazione di calore e buonumore e arredamento tipico del territorio. Molto curato il menù con piatti in puro stile sud-tirolese, rapido ed efficiente il servizio per il quale dobbiamo complimentarci con la simpatica Silvia, pronta ad ogni nostra richiesta.

Fra i piatti che abbiamo provato (eravamo in quattro persone) degni di nota le "Mezzelune di patate fatte in casa ripiene di brie, prosciutto crudo e aglio orsino", il "Raviolo aperto verde ripieno di patate e porcini con burro, speck e parmigiano". Come dessert "Tortino di mele tiepido su salsa di pesche" e "Frittelle di mele con salsa alla vaniglia". Una bottiglia di ottimo Lagrein e una Grappa, anch'essa di Lagrein, hanno completato la nostra cena. Di più non si poteva mangiare data la consistenza dei primi piatti. Peccato perchè la lista dei secondi piatti avrebbe meritato, da parte nostra, una maggiore attenzione. Sarà per una prossima volta.

Per riguardo ai miei ospiti non dirò quanto ho speso ma posso garantire che il conto é stato più che adeguato alla bontà e alla presentazione molto accurata delle vivande. Una parola va spesa anche per la pizza (ci siamo tornati due giorni dopo), ottimamente interpretata da Beppe, il pizzaiolo, che mi ha confezionato una pizza a richiesta, un misto di pizza napoletana/romana/sudtirolese con mozzarella di vera bufala. Ottimo l'impasto e perfetta la cottura nel forno a legna. La fama che gode nel paese è ben meritata.

Dominando la Val Gardena

Bellissima struttura a fianco della funivia di Col Raiser; ambiente molto suggestivo, con un panorama mozzafiato sulle Odle e sulla Val Gardena.

Ottima la cucina e servizio rapido ed efficiente. Abbiamo mangiato "Uova allo Speck con Patate arrosto" e "Frittata Imperiale con Salsa di Mirtilli", cioè il famoso "Kaiserschmarren" accompagnati da un'ottima birra. Simpatico il bel sanbernardo accoccolato vicino all'ingresso.

Ebbrezza da panorama

La salita in funivia da Selva Val Gardena fino alla stazione a monte di Dantercepies regala al turista una successione di panorami continua, tale da lasciar sbigottiti. La funivia è modernissima e consente la discesa ad una stazione intermedia per chi volesse fare l'ultimo tratto a piedi.

Giunti in cima si rimane inebetiti per lo stupendo panorama, anzi gli stupendi panorami che si godono da lì. A 360° è possibile godere della vista delle bellissime vette del Sasso Lungo, del Cir, del Gruppo del Sella, dello Stevia, senza contare la percezione visiva dell'intera Val Gardena fino ad Ortisei. Dall'altro lato lo sguardo si perde in lontananza, giù fino al Passo Gardena e fino alla Val Badia.

La chiesa più antica della Val Gardena

A San Jacob, una frazione di Ortisei, il centro più importante della Val Gardena, c'è la chiesa più antica della valle, la chiesa di San Giacomo, appunto. In stile tardogotico ospita una serie di mobili in stile barocco e alcuni affreschi, sia internamente che esternamente, di notevole valore.

Per chi si trova in vacanza in Val Gardena dovrebbe essere quasi un obbligo prendere visione di questo gioiello dell'architettura religiosa. In mezzo al bosco, raggiungibile con una certa fatica da Ortisei ma con un po' meno da Santa Cristina, questa chiesa sembra un'oasi di pace; sicuramente, mentre ci si riposa dalla passeggiata fatta per arrivarci, oltre al riposo fisico si può dire che subentri una sorta di riposo spirituale. In questa nostra epoca così scarsa di riflessioni e di contemplazione certamente non è cosa da poco!

Una passeggiata in un bosco... leggendario

Dopo aver visitato la chiesa di San Giacomo ad Ortisei, dovendo tornare a piedi a Santa Cristina di Valgardena, la soluzione migliore sembra essere quella di percorrere, a ritroso, il cosiddetto Sentiero delle Leggende.

Questo sentiero si snoda attraverso il bosco e racconta la storia del conte Jakob von Stetteneck che, quale ringraziamento per essere ritornato sano dalla guerra fece erigere, nel 12° secolo, la chiesetta di San Giacomo. La storia è raccontata attraverso 16 pannelli opportunamente dislocati lungo il sentiero e la lettura di questi pannelli rende la passeggiata ancora più suggestiva.

Il Sentiero delle Leggende è uno dei tanti sentieri della Val Gardena che rendono davvero facile il trasferimento da uno all'altro dei tre principali siti della valle: Ortisei, Santa Cristina e Selva.

360° di stordimento

Quando si arriva in vetta al Seceda con la cabinovia da Ortisei e con la funivia da Furnes la prima cosa da fare è andare al cosiddetto Punto Panoramico. Questo è uno spiazzo a 2500 metri di altitudine dal quale si può godere una delle più belle viste sulle Dolomiti, sul Gruppo del Brenta, sul Gruppo Ortles e Adamello sù sù fino al Grossglockner. Il Seceda è una vetta delle Odle e la sua particolare conformazione permette una vista panoramica di 360° tutt'intorno. Le montagne che si possono vedere da lì sono illustrate su un grande pannello circolare in metallo con le silouettes dei monti e i loro nomi.

Da questo punto panoramico lo sguardo si perde su tutto l'alpeggio fino al Col Raiser da una parte e su tutta la Val Gardena dall'altra. Se la giornata della gita è soleggiata lo spettacolo è, a dir poco, unico. Dalla stazione a monte di Col Raiser si raggiunge in cabinovia Santa Cristina di Valgardena.

A portata di mano la seggiovia del Fermeda che consente di raggiungere la stazione a monte del Seceda dal fondo dell-alpe.Un ristorante subito sopra l-arrivo della funivia completa la dotazione di servizi del luogo.

Una escursione altamente suggestiva

Dalla località denominata Daunëi, frazione di Selva di Val Gardena, si diparte un sentiero, in gran parte nel bosco alle pendici dello Stevia, che arriva fino alla chiesetta di San Silvestro in Vallunga. La caratteristica principale di questo sentiero è quella di ospitare ben 15 stazioni di una Via Crucis assolutamente "sui generis". E', infatti, un susseguirsi di immagini legate al persorso doloroso del Cristo avviato verso il Golgota, ma la cui iconografia è veramente particolare. Ognuna delle stazioni, infatti, è stata scolpita in un tronco di legno, ognuna da un artista diverso, e quindi con caratteristiche assolutamente personali.

Questa iniziativa ebbe luogo a Selva di Val Gardena nel 1983 e da allora questo sentiero è meta di una motitudine di visitatori i quali, anche se non spinti dallo stimolo religioso, tuttavia non possono fare a meno di apprezzare, sotto l'aspetto puramente estetico, una così importante e unica opera di intaglio.

Che i gardenesi fossero abili intagliatori del legno lo si sapeva ma qui coloro che hanno depositato le loro opere hanno dimostrato di essere, senza alcun dubbio, ispirati da qualcosa di più, da qualcosa che esula dalla mera esibizione artistica; ognuna di queste opere cattura non solo lo sguardo ma anche l'anima del viandante.

Coloro che si trovassero in Val Gardena farebbero bene a non tralasciare questa suggestiva escursione e sappiano che questo percorso resterà per sempre non solo nei loro occhi ma anche nel loro spirito.

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