Sistemato nel 2006, il “sentiero dei geologi” è un percorso che collega la località Bagni di Razzes presso Siusi con la Malga Prossliner sull’Alpe di Siusi, attraversando la profonda gola scavata dal Rio Freddo (Frötschbach),
L’amministrazione dei parchi naturali dell’Alto Adige ha deciso di segnare con tavole informative i dieci punti di osservazione che dimostrano in maniera interessante i vari strati geologici, resi evidenti dall’erosione provocata
dal corso d’acqua.
Da Bagni di Razzes (1.210 m s.l.m.) si seguono i sentieri no. 1 e 1A, attraversando il Rio Freddo e proseguendo in direzione Malga Prossliner. Si passa vicino ad alcune piccole cascate che colano dai rocciosi pendii dello Sciliar.
Il sentiero sale lentamente dalla profonda gola scavata dal rio fino a raggiungere il lato occidentale dei prati dell’Alpe di Siusi. Giunti alla Malga Prossliner ci si trova a 1.740 m s.l.m. Da qui si ha una spettacolare vista sullo
Sciliar e sul paese di Siusi. (©suedtirolerland.it)
Foto 1/45 - Con la navetta n. 5 raggiungiamo l'Hotel Bad Ratzes, punto di partenza della gita sul
sentiero dei geologi.
Foto 2/45 - La segnaletica ci indica il numero del sentiero ed il tempo necessario per raggiungere
la malga Prossliner, prima tappa della nostra escursione.
Foto 3/45 - Il quadro generale del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio con le indicazioni di quali
animali e quali fiori e piante è possibile incontrare lungo il percorso.
Foto 4/45 - Anche qui un crocifisso in legno.
Foto 5/45 - Alla partenza si transita sul ponte che scavalca il torrente Rio Freddo.
Foto 6/45 - Sul ponte c'è anche la prima stazione geologica del percorso.
Foto 7/45 - La targa esplicativa della 1a stazione recita: "Blocchi rocciosi di diverse colorazioni
nel Rio Freddo".
Foto 8/45 - La segnaletica ci indirizza verso il sentiero alla nostra sinistra.
Foto 9/45 - Il sentiero prosegue sotto un oggetto misterioso; sembra essere un grosso troco reciso,
capovolto e con una pietra circolare sulla sommità.
Foto 10/45 - E' il mio turno di passare sotto questa specie di totem.
Foto 11/45 - Fausta sta già leggendo le informazioni incise sulla targa della 2a stazione.
Foto 12/45 - La targa recita: ''Arenarie rosse del Membro dei Campili''.
Foto 13/45 - Qui siamo alla 3a stazione la cui targa dice:''Siltiti rosse e caleari marnosi grigi
degli Strati di Peres - Conglomerato di Richthofen''.
Foto 14/45 - La targa della 4a stazione ci informa che siamo in presenza della ''Dolomia dal Serla
formato da alghe calcaree''.
Foto 15/45 - A questo bivio, dove ci sono un grosso tavolo e delle panche in legno, ci fermiamo per
una sosta.
Foto 16/45 - Io ne approfitto per consultare la mappa e per capire bene dove ci troviamo.
Foto 17/45 - Alla 5a stazione: ''Calcari selciferi della Formazione di Livinallongo''.
Foto 18/45 - Un bel salto d'acqua, non c'è che dire.
Foto 19/45 - Fausta transita sotto la cascata.
Foto 20/45 - Passo, a mia volta, sotto la cascata e non posso fare a meno di ammirarne la bellezza.
Foto 21/45 - 6a stazione; anche qui: ''Calcari selciferi della Formazione di Livinallongo''.
Foto 22/45 - Transitiamo sulla passerella sotto la quale scorre il Rio Freddo. Saranno almeno 40 metri.
Foto 23/45 - Il sentiero si inerpica sempre di più.
Foto 24/45 - Mi fermo un attimo per riprendere fiato e per dare un'occhiata intorno.
Foto 25/45 - Sopra la cima degli alberi si scorge la parte iniziale dell'Altopiano dello Sciliar,
con le cime del Santner e dell'Euringer incappucciate dalle nuvole.
Foto 26/45 - Siamo alla 7a stazione.
Foto 27/45 - Qui la targa è perfettamente leggibile, anche se le indicazioni riportate continuano
ad essere, per noi, assolutamente misteriose!
Foto 28/45 - Un bel esemplare di «Sempervivum Montanum» - pianta grassa tipica delle pareti soleggiate
in alta montagna - in piena fioritura.
Foto 29/45 - Il percorso prevede anche degli scalini; non sono molto ripidi e l'unica attenzione va
rivolta alla eventuale caduta di sassi.
Foto 30/45 - Questa parte di sentiero è completamente recintata; infatti, come si può vedere, sotto
c'è uno strapiombo.
Foto 31/45 - Stiamo passando su un tratto di morena. Deve essere la parte a monte dello strapiombo
che abbiamo visto prima.
Foto 32/45 - La targa della 9a stazione riporta: "Lave a cuscino tra le Dolomie dello Sciliar",
riferendosi, con ogni probabilità, alla roccia sulla quale è posata. Ma la stazione n. 8 che fine
ha fatto?
Foto 33/45 - Siamo usciti dal bosco e abbiamo imboccato il sentiero che ci porterà alla malga Prossliner.
Foto 34/45 - Sul vialetto che porta alla malga c'è questa croce a tre bracci con un tabernacolo,
o edicola, che contiene un crocifisso in legno; il tutto circondato da una steccionata.
Foto 35/45 - Siamo alla malga Prossliner e Fausta si ferma ad osservare un cane che dorme beato.
Foto 36/45 - Io, intanto, bevo uno «shp» di birra mentre controllo la carta dei sentieri.
Foto 37/45 - Questo cagnolino, anzi «cagnolina», ha interrotto di bere la sua acqua per rivolgermi
uno sguardo palesemente interrogativo. Chissà cosa voleva chiedermi?
Foto 38/45 - Lasciamo la malga Prossliner e ci dirigiamo verso l'alto, in direzione dell'Alpe Giogo.
Foto 39/45 - Dal sentiero che porta verso la baita Spitzbühl si ha una visuale privilegiata
sull'Altopiano dello Sciliar, in tutta la sua estensione.
Foto 40/45 - La baita Spitzbühl, a 1935 metri di altitudine, gode di una posizione privilegiata nel
contesto dell'Alpe di Siusi. Infatti la vicinanza alle cime Santner ed Euringer, che con la loro mole
influiscono sulla direzione dei venti, ne fa una meta prediletta dai fanatici del parapendio e del
deltaplano, oltre che dell'aeromodellismo.
Foto 41/45 - Inoltre la sua posizione, a fianco della seggiovia che arriva dalla zona di Frommer,
sulla strada che porta da Siusi a Compatsch, ne fa una meta preferita da famiglie con bambini.
Foto 42/45 - Non è raro vedere frotte di ragazzi, con i loro modelli di aerei, che qui godono delle
migliori condizioni per le loro esercitazioni.
Foto 43/45 - E spesso il decollo di un deltaplano attira gruppi di persone curiose e divertite.
Foto 44/45 - Siamo sulla seggiovia che ci porta a Frommer, a quota 1700 metri.
Foto 45/45 - Siamo arrivati; lasciamo la seggiovia di Spitzbühl e ci dirigiamo verso casa.