A Zakynthos, isola felice.
Il ritorno
Sabato 12 settembre; la nostra vacanza è terminata e noi ci accingiamo a tornare a casa.
Foto 1/12 - Entra nel porto di Zakynthos il traghetto che ci porterà a Killini da dove, in macchina, raggiungeremo Patrasso (Patra) porto di imbarco per l'Italia.
Foto 2/12 - Siamo già in navigazione e la nave si stacca lentamente dalla banchina.
Foto 3/12 - Fausta è sulla coperta della nave e alle sue spalle si intravede la città di Zakynthos.
Foto 4/12 - Ancora Fausta ripresa dalla parte opposta del ponte di coperta. Ormai siamo in navigazione e si riconosce, all'orizzonte, solo la Punta Tragaki.
Siamo a Patrasso dove siamo arrivati in macchina da Killini e siccome siamo in anticipo sull'orario di partenza della nave per Ancona,
abbiamo il tempo per fare una breve visita alla Basilica di Aghios Andreas (Sant'Andrea) protettore della città.
Foto 5/12 - Patrasso. La Basilica di Sant'Andrea vista dal lato ovest.
Foto 6/12 - L'ingresso principale della Basilica.
Foto 7/12 - Lo stupendo, enorme lampadario al centro della navata principale della chiesa.
Porto di Patrasso. Ci imbarchiamo sulla Superfast che impiegherà soltanto 19 ore per completare il tragitto fino ad Ancona.
Foto 8/12 - Questo è il biglietto della Superfast, di andata e ritorno per due persone, comprensivo del trasporto dell'autovettura.
Foto 9/12 - Sabato 12 settembre - Lasciamo il porto di Patrasso a bordo della Superfast.
Foto 10/12 - Domenica 13 settembre - Siamo nel mare Jonio, al largo delle coste pugliesi; fra poche ore entreremo nel porto di Ancona e la nostra vacanza sarà finita.
Ugo Foscolo (Zante, 6 febbraio 1778 – Londra, 10 settembre 1827)
Foto 11/12 - Non potevo terminare questo blog sulla vacanza a Zakynthos (o Zacinto o Zante) senza dedicare un modesto omaggio al grande Ugo Foscolo che proprio qui a
Zakynthos ebbe i suoi natali.
Poeta, scrittore e traduttore italiano, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del romanticismo, Foscolo è stato uno dei più notevoli esponenti letterari
italiani del periodo a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale si manifestano o cominciano ad apparire in Italia le correnti neoclassiche e romantiche, durante
l'età napoleonica e la prima Restaurazione.
Per chi ha fatto gli studi umanistici il sonetto "A Zacinto" (vedi foto successiva) è stato sempre uno dei più amati e più ricordati nel corso della vita.
Foto 12/12 - A Zacinto, scritto nei primi mesi del 1803 a Milano. Il sonetto è dedicato all'isola del mar Ionio (l'odierna Zante) dove Foscolo nacque, ed affronta il tema
dell'esilio e della nostalgia della terra natale. Il poeta paragona la sua condizione a quella di Ulisse, che però fu più fortunato di lui in quanto riuscì a rimettere piede
sulla sua petrosa Itaca (cui si contrappone il termine sponde riferito a Zacinto, per sottolineare la lontananza e l'impossibilità del poeta di raggiungere la sua terra),
mentre Foscolo è condannato ad una illacrimata sepoltura, senza pianto, cioè morirà lontano dalla sua terra che non potrà rimpiangerne la scomparsa.