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Nato a New Orleans nel 1897 da una famiglia di classe media di
origine creola, Sidney Bechet dimostrò fin da bambino un grande
interesse per la musica, suonando il flauto nella piccola
orchestrina di famiglia dedicata a valzer, quadriglie ed alle
musiche amate dalle famiglie borghesi degli inizi del '900.
L'adolescenza trasformò i suoi interessi musicali e
spesso Sidney saltava le lezioni per andare ad ascoltare il jazz
che si suonava nei locali del quartiere di Storyville: iniziò a
studiare il clarinetto e divenne ben presto il miglior
clarinettista in città, richiesto dalle bands più quotate.
Nel 1917 lasciò New Orleans per Chicago con Clarence
Williams ed il suo spettacolo di varietà ma il vero successo
arrivò nel 1919 quando Will Marion Cook gli chiese di unirsi alla
sua Southern Syncopated Orchestra per un ingaggio a Londra
dove venne notato dal famoso |
direttore
d'orchestra svizzero Ernst Ansermet che lo definì un artista
geniale.
Nel '23 il suo esordio discografico con Clarence
Williams e negli anni successivi parecchie incisioni insieme a
cantanti blues e collaborazioni con Louis Armstrong e Duke
Ellington: non soddisfatto della sua maestria al clarinetto, nel
corso di uno dei suoi viaggi in Europa acquistò un sax soprano
per diventarne in seguito uno dei più virtuosi interpreti. Gran
parte della sua successiva carriera musicale si svolse all'estero.
Nel 1925 suonava con la band di Claude Hopkins in una rivista di
Josephine Baker ed in seguito ebbe un lungo sodalizio artistico
con Noble Sissle, suonando con la sua band a Londra, Parigi e
negli Stati Uniti.
Gli anni '30 furono un periodo di minor successo:
Bechet aprì una sartoria che era però più famosa per le jam
sessions che vi si tenevano che per il taglio dei vestiti; nel
1938 un nuovo grande successo con la registrazione di "Summertime"
che scalò le classifiche e che portò Bechet a firmare per casa
Bluebird con cui pubblicò una serie di classici. Il 1949 fu
l'anno della svolta: invitato a Parigi per il Salle Pleyel Jazz
Festival fece un successo clamoroso che lo convinse a trasferirsi
definitivamente in Europa. Nel giro di un paio d'anni era
diventato una specie di eroe nazionale francese e gli ultimi dieci
anni della sua vita trascorsero tra memorabili concerti, molte
registrazioni e pochissime visite negli Stati Uniti prima che un
cancro lo portasse via da Parigi nel 1959. (evolutionmusic.it) |