BREVE STORIA DEL JAZZ

Il Jazz
   Il jazz (termine di origine incerta che al tempo stava per lettaccio) è un genere di musica nato come espressione di esternazione, racconto della vita degli ex-schiavi africani deportati negli Stati Uniti. Secondo alcuni critici sarebbe più corretto chiamarla musica afroamericana, e certo l'origine è quella; ma gente di tutto il mondo, ormai, compone, suona e ascolta il jazz: norvegesi, finlandesi, italiani, neozelandesi.

   La musica jazz degli albori era basata su combinazioni di elementi musicali africani, articolata cioè su una scala pentatonica, con caratteristiche blue notes, armonie derivate dalla musica colta europea, ed un notevole uso del ritmo sincopato, o con maggior precisione di poliritmi; la differenza tra musica colta e jazz si poi è notevolmente sfumata tanto che non è raro assistere a performance classiche di musicisti jazz e performance jazz di musicisti classici.

   Caratteristica peculiare della musica jazz è senza dubbio l'improvvisazione la quale, partendo dalla semplice variazione sul 

tema iniziale, ha assunto via via sempre maggiore importanza (tanto da generare a sua volta il cosiddetto Free Jazz, che ha avuto il suo periodo d'oro negli anni '60-'70).

Origine del termine
   L'origine della parola jazz, è incerta. Alcuni dicono che deriva dall'espressione "jazz them, boys" (coraggio, ragazzi), e alcuni dicono che deriva dal termine jaser (chiacchierare, dialogare), dato che in effetti il jazz si basa sul continuo dialogare fra musicisti. Comunque, fatto sta che il jazz è un fenomeno culturale dei più importanti del nostro secolo.

Originalità di un'armonia
  
Ma, com'è nata la musica jazz? Le sue radici affondano nella cultura africana, negli schiavi neri, si diceva, deportati negli Stati Uniti. Queste persone, lavorando, cantavano qualcosa che, più tardi, i loro stessi nipoti avrebbero battezzato Blues. Il blues - che evidentemente con il jazz è imparentato - è anch'esso uno stato dell'anima. L'armonia (l'insieme degli accordi che stanno sotto la melodia) del blues è assolutamente caratteristica, peculiare, che non ha simile: da essa provengono il jazz e il corrispettivo religioso del blues, lo spiritual (o gospel).

   Tuttavia la prima e vera esplosione del jazz avvenne nella città di New Orleans, città della Louisiana e grande porto fluviale sul delta del Mississippi, nei primi anni del 1900. Lo stile musicale che si sviluppò in questa città nasceva dall'incontro tra culture differenti: immigrati inglesi, spagnoli, francesi venivano a contatto con gli schiavi africani e con i creoli, già inseriti nella cultura francese. Non a caso, il suono originario di New Orleans ha diversi punti in comune con gli stili delle marce militari europee.

   Ma la musica jazz, nata quindi, nel nordamerica ha avuto - con il passare del tempo - sempre più estimatori anche nel Vecchio Continente, dove è assai diffusa. Anche in Italia vi sono stati e vi sono ottimi musicisti jazz (ed anche la musica popolare, quella leggera, non rinuncia sovente ad attingere - caso lampante, il cantautore Paolo Conte - a questo genere musicale).

Musica dotta ma popolare
   La musica Jazz si può considerare come un nuovo varco verso altri mondi musicali, dal blues che era solo una esemplificazione della scala pentatonica, si è passati allo sviluppo di molti standard, dove viene modificato in continuo ogni modulo armonico, melodico, e ritmico. Si può dire che la musica moderna è tutta figlia della poetica spassosa iniziale del blues, che è tutt'altro che un cimento infantile.

   Tutta la musica jazz derivata si è definita come dotta, appunto per il presupposto che è risultante della conoscenza della musica classica, e delle varie etnie musicali. Lo stesso non può dirsi per il blues iniziale. Il passaggio di qualità può benissimo attribuirsi a George Gershwin, musicista di grande valore, figlio di emigranti russi, morto giovanissimo ma che ebbe dei maestri importanti e fu ispirato da autori come Debussy e Ravel. La sua produzione è incredibilmente vasta, ma restano più valide le opere definite minori (circa 700), utilizzate anche ora come standard inesauribili. Ricordiamo che lo stesso Debussy venne influenzato dal jazz, come si può ben vedere nel Golliwogg's Cake-walk posto alla fine di una delle sue più celebri suite per pianoforte "L'angolo dei bambini"

   È anche giusto dare un cenno al fenomeno detto "fusion", da dove tutti hanno attinto e aggiunto, anche nelle più insospettabili composizioni.

   Attualmente si può parlare di parte della musica brasiliana e argentina come genere dotto (Jobim, Piazzolla e altri) come causa di tale fenomeno. Molti standard jazz, poi, utilizzano ampiamente i modelli brasiliani e argentini. Una regola da non scordare, alla base di ogni composizione, e difficilmente eludibile, sta nella poetica (musicale). Questo fattore è in grado di selezionare opere e autori, secondo criteri profondi. (it.wikipedia.org)

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