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Una ricerca condotta sui cataloghi del gruppo Fantasy offre ai lettori di
«Musica Jazz» un ritratto finemente disegnato di J.J. Johnson, cogliendone la grandezza sia come solista di trombone (tuttora
il più importante nell'arco del jazz moderno) sia come leader e anche compositore.
Si parte da «Fox Hunt» e «Opus V», due documenti del suo fortissimo sestetto del 1949, tra
l'altro con un Sonny Rollins diciannovenne, e si prosegue con due estese interpretazioni da parte di formazioni indimenticabili: «Wee Dot», basato su una spettacolare «front line» di quattro tromboni, e «Walkin'» di uno storico sestetto di Miles Davis.
Ecco poi, sempre negli anni Cinquanta, «We'll Be Together Again» e «Bags' Groove», brillanti esempi del celebre gruppo formato con un altro grande trombonista,
il danese Kai Winding. Non meno fortunate collaborazioni sono poi esemplificate da «Venetian Breeze», con
il notevole gruppo raccolto da Benny Golson, e da «Exactly Like |
You», sotto la bandiera di Count
Basie.
Si è cosi giunti agli anni Ottanta, dai quali provengono anche
il coltraniano «Village Blues» e «Mohawk», gemme di un memorabile album di J.J.
Johnson, «Concepts In Blue».
La chiusura di «Soft Winds» trova il nostro protagonista in un altro tandem di
trombonisti, stavolta con Al Grey. (Musica Jazz) |