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Nonostante il Jazz non sia propriamente nato qui, bensì a New Orleans, New York City è indiscutibilmente la Capitale del Jazz, una vera mecca per i jazzofili più accaniti e per chi è alla ricerca delle radici del genere o delle nuove influenze.
La storia della musica afro-americana ci riporta indietro agli Anni ’20 quando il centro della cultura jazz era Harlem: il quartiere nero a nord di Central Park.
Il jazz crebbe con la Black Reinessance, la Rinascita Nera che portò alle orecchie della gente le note di Ella Fitzgerald, Duke Ellington, Cab Colloway…
Nacquero così nel quartiere, soprannominato la Parigi Nera, il Lenox Club, il Savoy Ballroom, il Connie’s Inn, l’Apollo Theater, lo Small’s Paradise ed iniziarono ad emergere stelle come Charlie Parker, Louis Armstrong, Fats
Waller. |
Incominciò un vero e proprio delirio di passione per il Jazz, la musica dei neri, che riusciva ad attrarre anche i ricchi bianchi, un fatto di costume che si consumava anche nelle case quando la famiglia, prima dell’invenzione del televisore e della radio, si radunava davanti al pianoforte.
Il Tin Pan Alley, situato prima nei dintorni di Broadway poi a nord di Times
Square, si trasformò in breve da locale ad industria. Si occupava di rifornire continuativamente di canzoni le famiglie e gli appassionati, correvano così le note di Gorge M.
Cohan, Gorge e Ira Gershwin, Irvin Berlin, Jerome Kerm…fino agli anni ’40.
Il Savoy divenne famoso per le battaglie che l’orchestra residente, capitanata da Chick Webb & Ella Fitzgerald alla voce, ingaggiava a colpi di nota con qualsiasi formazione (bianca o nera) si fosse fatta avanti. Quando l’allora Re dello Swing, Benny
Goodman, si fece avanti il locale fece il tutto esaurito lasciando fuori ventimila persone (!!).
(xplorenewyork.it) |
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