CARO DIARIO
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Dalla mia pagina Facebook del 18 Maggio 2021:
Caro diario...
... oggi è l'ennesima giornata che si è aperta con una brutta notizia. E' morto Franco Battiato, uno dei più grandi musicisti del panorama musicale italiano. Il fatto che fosse ammalato da tempo non consola minimamente, anzi, ha
contribuito ad aumentare la sofferenza per le condizioni di una persona che prima di essere personaggio era un filosofo, un pensatore, un uomo che ha arricchito la musica italiana con canzoni niente affatto scontate, prive di qualunque
retorica ormai presente, ahimé, nella maggior parte della produzione italiana e non solo.
Caro diario, tu lo sai, e lo sanno anche i miei amici, quanto io sia stato un appassionato cultore, oltre che esecutore, di musica italiana ed internazionale ai tempi beati della mia gioventù. Anche dopo aver smesso di essere un "frontman"
per usare un termina in voga oggi, sono sempre stato un appassionato della buona musica e quando questa era italiana ero ancora più contento.
Quando all'orizzonte apparve Franco Battiato io avevo da poco interrotto la mia attività musicale per entrare nel mondo del lavoro ma avevo mantenuto rapporti amichevoli con molti colleghi musicisti ancora in attività. Ero praticamente
sempre aggiornato sull'argomento. Battiato fu un elemento, se vogliamo, abbastanza anomalo nel panortama musicale dell'epoca, fine anni '60 e inizio anni '70. Gaber ne apprezzò l'estro e lo supportò anche professionalmente. Con gli anni
diventò quello che ormai sappiamo e si fece notare per la profondità del suo pensiero che traspariva dalle sue canzoni, sempre almeno un centimetro al di sopra della banalità, sempre proteso a dire al suo pubblico qualcosa di nuovo. Lascia
per davvero una grande eredità, senza però avere sottomano, almeno per il momento, qualcuno che sia in grado di raccoglierla. Lascia davvero un gran vuoto, al di là della rfetorica della frase; un vuoto così grande che mi lascia senza
parole.
La scomparsa di Battiato mi ha dato l'opportunità di riflettere su quanti mostri sacri della canzone italiana ci abbiano lasciato dall'epoca di Luigi Tenco. Ricordo che nel 1967 la notizia della sua morte fu altrettanto clamorosa,
soprattutto nel suo caso, perché inaspettata. Da allora quanti idoli degli appassionati melomani italiani se ne sono andati, spesso anzitempo?
Dopo Tenco ricordo, a caso, Lucio Battisti, Fabrizio De André; Lucio Dalla, Mia Martini, Bruno Lauzi, Franco Califano, Bruno Martino e chissà quanti altri che, al momento, non mi vengono in mente. Per arrivare fino a Milva ed oggi a
Battiato che hanno segnato tristemente questo 2021. Ognuno di loro ha portato nella nostra esperienza di vita e nei nostri ricordi qualcosa che si è radicato nella nostra essenza e che non ci lascerà più.
A ognuno di loro il nostro pensiero affettuoso e la nostra riconoscenza per quanto hanno dato nella loro vita e che ha contribuito ad arricchire la nostra.
#ilmiocarodiario