CARO DIARIO
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Dalla mia pagina Facebook del 17 Agosto 2021:
AFGHANISTAN. UNA CATASTROFE UMANITARIA
Caro diario...
... una di quelle scene che non vorresti mai vedere. La gente appesa a grappoli ad un aereo che sta decollando e che ovviamente precipita al suolo. Questa in poche parole la sintesi di quello che sta accadendo in questi giorni a Kabul.
La storia è presto detta. Gli americani si sono ritirati dal paese e i talebani ne hanno subito ripreso possesso. Chi ha ragione? Chi ha torto? Il problema non è questo. La storia emetterà il suo verdetto ma, nel frattempo, a torto o a
ragione, migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, sono fortemente a rischio della vita in una situazione che vede dette forze di occupazione usare la forza nei confronti di queste due categorie, da sempre vessate nei paesi a
cultura islamica jihadista.
L'ONU e gli altri paesi occidentali, leggasi Europa, si sono mossi, a mio parere, tardi e in modo difforme gli uni dagli altri. Non esiste un piano omogeneo di aiuti umanitari che di fronte a questa catastrofe non ci si può rifiutare di
dare, senza per questo accendere discussioni sulla cultura islamica, soprattutto quella fondamentalista, che in questo contesto non avrebbe alcun senso.
Noi, uomini e donne di paesi dove, se anche ci sono problemi, sono tutti gestibili alla meno peggio, non possiamo, caro diario, fare a meno di provare orrore istintivo di fronte a comportamenti che non fatichiamo a definire inumani.
Certamente stiamo ragionando con la nostra mentalità ma, personalmente, mi sento autorizzato a farlo se poi, alla resa dei conti, sono chiamato a partecipare, volente o nolente, alla gestione di questa crisi umanitaria. Qualcuno ha mai
sentito il parere delle donne afghane? Qualcuno ha mai chiesto loro che cosa volessero fare della loro vita? Penso proprio di no. Oppure, chi siamo noi per sostituirci a quegli organismi che dovrebbero garantire la legge e la libertà in
quei paesi? Ma esiste, lì, un concetto di libertà, intendo come noi occidentali la intendiamo? Non si sa, ma certamente non possiamo rifiutarci di dare aiuto a non morire. Se non altro abbiamo l'obbligo morale di lasciare che ogni popolo
decida del proprio destino ma non quello di fare pulizia etnica, nei confronti di nessuno ma specialmente nei confronti di donne e bambini.
Caro diario, questo è decisamente uno sfogo, lo riconosco, ma al pensiero che mentre io mi siedo a tavola davanti ad un pasto più che dignitoso tanta gente rischia molto di più di un pasto, ti confesso che mi sento impotente e pieno di
risentimento per chi esercita la forza nei confronti dei deboli. E non c'è nulla, dico assolutamente nulla, che giustifichi, al mondo, un simile comportamento! 😡
#ilmiocarodiario
Nella foto più di 600 afghani in fuga dal loro paese su un aereo americano
che ne potrebbe contenere al massimo 150.