CARO DIARIO


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Dalla mia pagina Facebook del 29 Dicembre 2022:

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE
Anatomia di un'amicizia virtuale

Caro diario...
... sono sicuro che ti starai chiedendo a che si deve la citazione del romanzo di Kundera che tratta avvenimenti che hanno luogo a Praga, in Cecoslovacchia - oggi repubblica Ceca - e in un periodo - il 1968 - così lontano da noi. Il motivo è semplice; il titolo del romanzo ha risvegliato in me analogie di vita vissuta e lo cito per esemplificare - come nel romanzo - quanto la realtà sia diversa da quella che noi, nella nostra fantasia, ci immaginiamo e come, sempre più spesso, gli opposti si incontrino.

Non ti sto a raccontare qui la trama del romanzo. Non è esiziale. Quello che voglio evidenziare è come le amicizie virtuali dei social media siano molto diverse tra di loro a seconda che avvengano tra persone della stessa famiglia, oppure del parentado, oppure tra persone che si conoscono più o meno bene ma che si frequentano e che quindi sono amici nella realtà e come siano tanto diverse tra quelle che si creano tra persone che si frequentano esclusivamente nel web, magari senza mai incontrarsi e, quindi, senza dare vita ad un vero e proprio rapporto personale ma costituito esclusivamente su interscambio di opinioni, di pareri e di interessi legati alla quotidiana contingenza.

La "popolazione" dei naviganti nei social media è molto variegata e, parlando esclusivamente di Facebook, che è l'unico che frequento effettivamente, è costituita da due tipologie di naviganti: gli scrittori e i lettori. I lettori traggono il loro piacere dal leggere tutto quello che la home del medium loro propone, limitandosi a leggere oppure ad apporre una di quelle iconcine - i like - che hanno lo scopo di manifestare lo stato d'animo di chi legge nei confronti dell'oggetto della lettura; gli scrittori difficilmente praticano una navigazione a ombrello nelle pagine che raccolgono la produzione dei loro amici, scrittori anch'essi. Essi si limitano a proporre gli argomenti preferiti nei quali manifestano una reale o presunta leadership. A loro interessa questo e difficilmente li troverai nelle tue pagine con un contributo - il commento - che manifesti vero interesse. Tutt'al più sarà un like a dimostrare la loro presenza anche se occasionale.

Caro diario, cosa vuoi che ti dica, ormai il nostro mondo è sempre più effimero, è sempre più basato su apparenza anziché sostanza, è decisamente orientato alla caducità e all'oblio. Scusami se ti tratto come se tu fossi il mio analista ma, se vogliamo, ti ho creato proprio per questo compito e anche se non puoi interloquire la tua funzione catartica è essenziale e davvero utile. Quindi grazie per quello che sei. Io, nella mia vita, non sono mai ricorso all'aiuto di uno "strizzacervelli" - come vengono chiamati gli psicanalisti nei film - per cui non sono in grado di giudicare la reale ed effettiva utilità di tale ricorso ma credo che scrivere, rivolgendosi al proprio diario, sia più o meno la stessa cosa. A me fa questo effetto e tanto mi basta.

Vorrei concludere questa disamina facendo una considerazione. Malgrado l'apparente vacuità delle amicizie virtuali talvolta, ed io ne sono testimone, tra persone che o non si vedono mai oppure si sono viste poco vengono a crearsi particolari stati d'animo. Anche se questi non possono essere considerati vere e proprie amicizie, tuttavia producono un risultato quasi analogo e contribuiscono a facilitare la comunicazione tra persone diverse, sia di età che di nazionalità che di estrazione sociale. Sono convinto che una qualche utilità ce l'hanno e aiutano la gente ad affrontare meglio alcuni aspetti della vita di tutti i giorni. Ci sarà un motivo se sono stati inventati, no?

#ilmiocarodiario


Immagine simbolica di una seduta di psicoterapia o come la si voglia chiamare.
L'importante è che funzioni. ;-))