CARO DIARIO


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Dalla mia pagina Facebook del 4 Ottobre 2023:

IN MARGINE ALLA RYDER CUP 2023

Caro diario...
... non potevo far passare questo evento senza coinvolgere anche te. Sei sempre stato testimone delle mie avventure golfistiche ed è giusto che ti faccia conoscere le mie impressioni.

Come sai ormai non mi muovo più per il golf, né come giocatore né, tantomeno, come spettatore proprio a causa dell'età e degli acciacchi che questa si porta dietro ma, in compenso, con la passione che mi ha accompagnato in 30 anni di golf, sia a livello agonistico che a quello organizzativo, non posso fare a meno di seguirlo in tutte le sue manifestazioni, soprattutto se internazionali. Figuriamoci, poi, per un evento epico come la Ryder Cup.

Non era mai accaduto che la Ryder, che, come sai, è una sfida tra gli USA e l'Europa, approdasse in Italia ma l'impegno della Federazione da una parte e la disponibilità dall'altra della compianta Laura Biagiotti, proprietaria del Golf Marco Simone, hanno fatto sì che questo evento si realizzasse. Mi sono accorto che il campo rispetto a quello che conoscevo io è stato rifatto e, apparentemente, ha fatto la sua bella figura. Un campo decisamente competitivo, degna cornice per un evento di questa portata.

Ho visto tutte le gare e mi sono appassionato a tutte. Nei singoli, in campo europeo, mi hanno colpito le prestazioni di Rham, McIlroy, Rose e, soprattutto Viktor Hovland, il giocatore norvegese che in un prossimo futuro farà sicuramente parlare di sé. In campo statunitense mi hanno colpito Cantlay - per il gioco ma non per il comportamento -, Koepka, Schauffele e, particolarmente, Homa che a detta di tutti ha giocato un golf eccezionale per le sue capacità. Mi ha un po' deluso Scheffler ma ha la scusante di aver incontrato un Rham decisamente competitivo.

Se proprio vogliamo ricavare qualche considerazione da questo evento dobbiamo, innanzitutto, assicurarci di fare un ragionamento razionale e non da tifosi. Abbiamo visto un pubblico numeroso, di tutto rispetto a quello che solitamente siamo abituati a vedere sui nostri campi ma rendiamoci conto che almeno il 65/70%, se non di più, era pubblico straniero. Non sappiamo quale sarà il "trascinato" quando si sarà affievolita l'eco della Ryder. Noi speriamo che la FIG continui a fare quello cha fa, magari un po' meglio, e, ma questo è un mio personale convincimento, magari a cercare di invogliare a fare dei campi pubblici perché il nostro golf agonistico langue, non abbiamo abbastanza golfisti giovani che si rivolgano al golf professionistico, perché non abbiamo le strutture adatte a invogliare i giovani a giocare e in questo modo avremo sempre meno giocatori professionisti. Praticamente è il famoso cane che si morde la coda. E' la promozione la "nota dolens"!

Detto questo, caro diario, spendo volentieri una parola per l'organizzazione. A me è piaciuta, devo dire, e di solito non sono di bocca buona. Dalla serata inaugurale di cui testimonia la foto scattata sulla scalinata di Trinità dei Monti, a quella del pubblico sul tee della 1, all'invasione di campo alla fine dell'incontro di Fleetwood, si capisce che non ci sono state sbavature e che la città di Roma, il Marco Simone e la struttura organizzativa della Ryder, hanno fatto una ottima figura. Avercene tante così!

Non posso chiudere questa rassegna senza citare le figure del nostro Golf che, nel bene e nel male, sono quelle nelle cui mani risiedono i destini di questo sport. Mi riferisco al Presidente della FIG Franco Chimenti, al Segretario Generale Marta Maestroni, al Presidente del CONI Giovanni Malagò e al Segretario Onorario della Federazione Stefano Manca col quale ho avuto l'onore di collaborare per ben tre anni.

Del pari non posso ignorare le figure dei giocatori che proprio in ambito Ryder hanno degnamente rappresentato il nostro Paese. Costantino Rocca, forse il più celebre golfista italiano, che ha rappresentato l'Italia nelle edizioni del 1993, 1995 e 1997 e che, per come la penso io, avrebbe dovuto essere l'ospite d'onore di questa edizione. Per concludere Francesco ed Edoardo Molinari che a suo tempo (2010) hanno partecipato entrambi a quella edizione. Francesco, successivamente ha preso parte anche alle edizioni del 2012 e del 2018. La sua mancanza come giocatore, in questa edizione, ci ha rattristati molto e la nomina a Vice Capitano, scelta obbligata, non ci consola.

Caro diario non ci resta che sperare in uno splendido prossimo futuro... tanto non costa niente! 😉😂

#ilmiocarodiario

Ryder Cup 2023 - I capitani della due squadre.
A sinistra Zack Johnson per il Team USA e a destra Luke Donald per il Team Europe.

Tutti i partecipanti alla Ryder Cup 2023 con le rispettive mogli nella fotografia ricordo sulla scalinata di Trinità dei Monti.

Lo spettacolo del pubblico dietro il Tee della 1 del campo del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia (Roma).

L'invasione festosa del pubblico alla vittoria del Team Europe.

Il Team Europe in una foto ricordo assolutamente pittoresca e anticonvenzionale!

Lo stesso Team Europe in una foto ricordo decisamente più convenzionale.

Team Europe - John Rham, Spagna, n. 3 del ranking mondiale.

Team Europe - Rory McIlroy, Irlanda, del Nord n. 2 del ranking mondiale.

Team Europe - Justin Rose, Inghilterra, n. 37 del ranking mondiale.

Team Europe - Viktor Hovland, Norvegia, n. 4 del ranking mondiale.

Team USA - Patrick Cantlay, n. 5 del ranking mondiale.

Team USA - Brooks Koepka, n. 17 del ranking mondiale.

Team USA - Xander Shauffele n. 6 del ranking mondiale.

Team USA - Max Homa, n. 7 del ranking mondiale.

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf.

Marta Maestroni, Segretario Generale della Federazione Italiana Golf.

Giovanni Malagò, Presidente del CONI.

Stefano Manca, Segretario Onorario della Federazione Italiana Golf.

Costantino Rocca, partecipante alla Ryder Cup del 1993, 1995, 1997.

Francesco Molinari, partecipante alla Ryder Cup del 2000 in coppia col fratello Edoardo e, da solo, alle edizioni del 2012 e 2018.