BORMIO, un atto di fede!

La gastronomia bormina


"La cucina valtellinese è ricca di sapori antichi, di un gusto forte, ma allo stesso tempo delicato, che presenta cibi in grado di soddisfare i palati più raffinati. Morbidi ed avvolgenti sapori caratterizzano i piatti di una cucina semplice e genuina che tra i suoi ingredienti principali presenta il burro, il formaggio, le patate, il grano saraceno." (bormio.info)

Sia come sia , pur esercitando il mio ruolo di amante della cucina, devo riconoscere che la gastronomia bormina (perché io solo questa ho assaggiato) mi ha soddisfatto in pieno. Credo di aver provato quasi tutti i piatti che vanno per la maggiore. Quelli che non ho avuto il tempo di sperimentare (solo un paio) sono rinviati alla prossima volta ma, anche per sentito dire o per documentazione diretta, ritengo sia giusto inserirli in questa scheda che vorrebbe avere la pretesa di riassumere il meglio di questa gastronomia montana. Preciso di aver citato soltanto i piatti tipici della zona senza citare i vari secondi di carne e di cacciagione non precisamente tipici di Bormio ma di tutto l'arco alpino.

La cosa che ha destato in me molta meraviglia è che, malgrado certi piatti si presentassero con delle caratteristiche di dubbia digeribilità (v. p. es. i Manfrigoli) ho dovuto riscontrare una leggerezza impensata. Non c'è stata una volta che io abbia dovuto prendere dei digestivi dopo il pranzo o la cena tanto i piatti degustati sono stati davvero all'emblema di una straordinaria leggerezza.
Finalmente ho potuto assaggiare gli Sciatt che, ricordo, sentii descritti per la prima volta dall'Amico di Facebook Gustavo Orlando Zon che lo presentò, il 16 dicembre del 2020, come piatto da lui preferito nella rubrica "Il mio piatto preferito" che patrocinai nei mesi di novembre e dicembre 2020. Talmente buoni che li ho gustati più volte!

Come supplemento a questo post sulla gastronomia non posso non citare i vini più famosi della Valtellina che a Bormio hanno diritto di cittadinanza: Sassella, Grumello, Valgella, Inferno, e Maroggia oltre al rinomato Sforzato (o Sfursat), tutti provenienti da vitigno Nebbiolo. Veramente notevoli!

In conclusione, un ventaglio di offerte in grado di soddisfare i palati più esigenti. 😉
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Sciatt - In dialetto, rospi. Palline fritte di farina di grano saraceno ripiene di formaggio liquefatto, servite con foglie di insalatina tritate sottili.
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Manfrigoli - Larghe crespelle spalmate di formaggio e pane ammorbidito nel latte e arrotolate a mo’ di salsiccia. Tagliate a tronchetti, si mettono in teglia, in piedi, e poi in forno.
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Gnocchetti (pizzoccheri) della Valchiavenna - Sono un piatto tipico della Val Chiavenna che viene ancora oggi proposto nei Crotti, anfratti naturali che penetrano entro i resti di antiche frane staccatesi in un lontano passato dai versanti della vallata, che ora ospitano Osterie.
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Pizzoccheri - Fettuccine lunghe dai sette ai dieci centimetri e spesse tre millimetri circa, impastate con due terzi di farina nera e un terzo di farina bianca con un pizzico di sale e un filo d’olio. Cotti insieme a patate e verza a grossi pezzi, si servono alternandoli con strati di formaggio casera giovane. Burro fuso bollente con aglio a condire.
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Polenta Taragna - Si mescolano farina di grano saraceno e farina gialla. Nel paiolo attendono acqua salata bollente e burro. Durante la cottura si aggiungono altro burro e pangrattato. Alla fine formaggi valtellinesi saporiti e ancora burro. Un’ultima mescolata e si versa la polenta sul tagliere.
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Polenta Concia - E' un piatto tradizionale di varie aree del Nord Italia fra cui il Piemonte, la Lombardia e la Valle d'Aosta. La polenta concia si prepara utilizzando la farina di mais a cui vengono aggiunti formaggi a piacere come, ad esempio, burro, fontina e toma, che rendono spesso l'alimento più liquido.
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Taroz - Minestra nata con le verdure avanzate, secondo stagione. L’insieme più noto è fatto di patate e zucca ridotte a pezzettoni con un cucchiaio di legno, mescolato con formaggi locali e grana grattugiato. Si condisce con una passata di burro bollente.
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Chiscioi - Sono simili agli Sciatt (in quanto frittelle di grano saraceno con un cuore di formaggio fuso – precisamente il Valtellina Casera) ma si presentano schiacciati e in genere accompagnati da verdure e salumi.
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Bresaola della Valtellina IGP - E' uno dei prodotti simbolo della Valtellina, unico e inimitabile. Dal 1996 la vera Bresaola valtellinese è garantita dal marchio comunitario di Indicazione Geografica Protetta, utilizzato esclusivamente dai produttori certificati della Provincia di Sondrio, che si attengono al rigoroso disciplinare di produzione.
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Slinzega - E' un salume dal sapore intenso e deciso, ricavato dalla coscia di manzo. Prodotto già a partire dal 1400 è oggi divenuto uno dei salumi più pregiati e ricercati del territorio lombardo. Ne esistono varianti meno diffuse realizzate con carne suina, equina e di cervo.
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Bitto - L'antichissimo Bitto, già noto al tempo dei Celti, si realizza durante la stagione estiva sui pascoli d’alta quota: un formaggio a latte crudo che racchiude in sé i profumi dell’alpeggio, la cui stagionatura può protrarsi per anni e anni (arrivando a 10 in alcuni casi).
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Casera - Il Valtellina Casera invece è un formaggio semigrasso ottimo sia giovane che stagionato, nonché ingrediente fondamentale dei pizzoccheri e degli sciatt.
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Scimudin - Lo Scimudin, altro eccezionale prodotto caseario, questa volta di breve stagionatura. Molto apprezzato per il suo inconfondibile sapore di latte vaccino, si caratterizza per la crosta bianca e fiorita e una pasta molle che lo rende adatto alle salse e alle mantecature.
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Cupeta - E' un dolce tanto sottile quanto nutriente. Si prepara con miele (di Valtellina Millefiori, ovviamente), zucchero, noci, pane grattugiato e biscotti secchi sbriciolati.
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Bisciola - Questa golosa pagnottella è anche nota per essere l'alternativa valtellinese del panettone, consumata principalmente durante le festività natalizie. È fatta con uova, burro e frutta secca: in poche parole, un'esplosione di gusto (e calorie).