Ubicato
lungo la grande via di transito che dal passo del
Gran San Bernardo porta in Italia, lo sperone di
roccia di Chillon ha occupato, sin dalle sue origini,
una posizione strategica.
L'epoca delle prime costruzioni non è definita
con precisione. La fortezza è stata sviluppata a
più riprese fino alla metà del XII secolo quando
fu conquistata dai Conti di Savoia.
L'attuale castello, risalente al XIII secolo, è
opera di Tommaso I di Savoia e dei suoi figli, in
particolare Pietro II. Nel 1536 Chillon diventa
proprietà bernese durante la conquista del Paese
di Vaud. I balivi ne fanno la loro residenza. Nel
1798 il Paese di Vaud si libera della tutela
bernese e da allora Chillon è di proprietà del
Canton Vaud.
La storia di Chillon è legata in particolare alla
figura di un prigioniero illustre, Francois
Bonivard, rinchiuso nei sotterranei del castello
dal 1530 al 1536, le cui vicende furono
immortalate da Lord Byron nel celebre poema «Il
prigioniero di Chillon» (1816).
Composto da un insieme unico di circa venticinque
corpi edificati, Chillon è straordinario per il
suo duplice aspetto di fortezza sul lato montagna
e di residenza principesca sul lato lago. Luoghi
da visitare sono la celebre prigione, le sale del
Castellano, delle Feste, delle Armi, del Conte, la
camera del Duca e la cappella di S. Giorgio dove
è possibile ammirare affreschi risalenti al
Medioevo. Chillon ospita anche ricche collezioni
di mobili, peltri e vecchie armi.
Il Castello di Chillon è gestito da una apposita
fondazione istituita nel 2002 allo scopo di
assicurare la conservazione ed il restauro di
questo storico monumento, proprietà del Canton
Vaud. La descrizione del Castello e della "mission"
della Fondazione è assicurata da alcune
pubblicazioni oltre che dal sito
internet istituzionale: www.chillon.ch.
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