In questa terzo soggiorno a Montegrotto Terme abbiamo trovato una
piacevole sorpresa: la notizia che la zona
archeologica confinante con l'Hotel Terme
Neroniane era stata aperta al pubblico. Infatti,
come si può vedere dalla locandina qui sotto,
l'11 luglio 2013 aveva avuto luogo l'inaugurazione di
questo importante evento che noi, già da tempo,
attendevamo con ansia.
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Ci siamo messi subito in lista per una visita
guidata e, puntualmente, il sabato 2 novembre,
alle 16.15, scendendo nella hall dell'albergo,
abbiamo incontrato la dott.ssa Sabina Magro (già
incontrata l'anno scorso in occasione della visita
alla zona archeologica sottostante il ristorante
delle Terme Neroniane), la
quale ha guidato un gruppo di ospiti dell'hotel
(circa una ventina) a visitare la zona degli
scavi.
Come abbiamo appreso, il progetto di
Aquae Patavinae, che si chiama "Villa di
Via Neroniana", è consistito nel
recupero dei resti di una villa di epoca romana,
databile al I secolo d. C. e appartenuta, a quanto
sembrerebbe, all'imperatore Tiberio, considerate
le caratteristiche lussuose della costruzione e
l'esistenza accertata di un grande giardino con
essenze sconosciute nei colli euganei, le quali
denunciano chiaramente la loro appartenenza ad un habitat
più mediterraneo. Si suppone quindi che
l'imperatore avesse voluto ricostruire, in loco,
l'ambiente al quale era abituato nella città di
Roma.
I tanti reperti rinvenuti nel corso
degli scavi durati ben 12 anni, sono stati stivati
in attesa di essere musealizzati nell'ambito dell'importante progetto del "Parco
Archeologico dei Colli Euganei".
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