Montegrotto Terme è una ridente località
........... ma no dài, sto scherzando!! Scherzo perchè
molto spesso le descrizioni dei luoghi di
villeggiatura o simili iniziano proprio così. Poi
magari Montegrotto lo è per davvero una ridente
località ma nel periodo in cui ci siamo stati
noi, quest'anno, c'era poco da ridere. In questo
periodo le temperature, in tutta Italia e anche
là, hanno raggiunto, spesso e volentieri, i 40
gradi.
Però bastava uscire dall'albergo nelle ore
meno calde o, comunque, camminare nelle zone più
ombreggiate per riuscire a .... sopravvivere.
Parlando seriamente e per dire qualcosa su questa
località diremo che Montegrotto Terme, unitamente
alla più famosa Abano, con la quale forma praticamente
un'unica cittadina, è un rinomato sito termale
nel nord-est d'Italia in provincia di
Padova. Insieme ad Abano forma il più importante
polo termale delle Terme Euganee.
Fin dal tempo dei Romani il posto era
conosciuto per le sue acque termali e, già dalla
metà del secolo scorso, sono stati scoperti e
riportati alla luce diversi siti archeologici che
lo confermano. Nelle immediate vicinanze della via
principale di Montegrotto, in Via Scavi, per esempio, sono
visibili i resti di quello che era un vero e
proprio stabilimento termale che è stato fatto
risalire all'epoca augustea, così come in Via
Neroniana, o, addirittura, sotto la zona del
ristorante dell'Hotel Terme Neroniane. Una
pagina del sito dell'Hotel è dedicata
proprio a questo argomento.
(Nota
- Nella pagina "Le Cure" di questo blog
sarà possibile vedere le foto della visita a
questo sito archeologico non appena la
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto
avrà concesso il nullaosta.)
A Montegrotto Terme noi ci eravamo già stati ma
tornare a vedere i posti che già si conoscono fa
sempre piacere ed è interessante, soprattutto, fare
i paragoni con quegli aspetti del posto che ci
erano noti e che adesso sono cambiati. Come
l'isola pedonale di Via Manzoni, per
esempio; o il grande "murale" sulla
parete del palazzo nella stessa via che anni or
sono non c'era. In effetti l'ultima volta che sono
stato qui è stato almeno sette anni fa. Oppure,
ancora, la rotatoria all'incrocio con la strada
che porta a Torreglia. E, ancora, la statua che è
stata posta sul piazzale della stazione dedicata
alla memoria di Roberto Cocchio, detto Cox, un
fanghino morto di infarto all'età di soli 39 anni,
amato e benvoluto (da quel che leggo) da tutti. Una targa che lo ricorda, a firma dei
suoi amici, è stata posta ai piedi della statua che rappresenta, idealmente, un tributo
a tutta la categoria dei "fanghini" che sono un
vero pilastro della comunità in questi luoghi votati alle cure
termali.
Non avevo mai avuto, in passato, date le
brevissime soste, l'occasione di visitare per bene
il Duomo, dedicato ai SS. Pietro e Paolo, cosa che invece, questa
volta, ho potuto fare con una certa calma e con
molto interesse. Ho ammirato in modo
particolare i bassorilievi sulle porte della chiesa che ho appreso, dopo una
ricognizione in internet, essere dello scultore
Luigi Strazzabosco (1895-1985)
Come sempre accade nei luoghi di villeggiatura,
comprese le stazioni termali, c'è sempre qualche
occasione per fare acquisti. I negozi che abbiamo
frequentato si sono dimostrati
sempre, come allora, delle scelte di ottimo
livello. Abbiamo sempre trovato cortesia, competenza, disponibilità,
da parte del personale, come si conviene a gente che da sempre è abituata
al rapporto con la clientela e che sa come farsi
ricordare.
Quello che segue è un piccolo album fotografico
che ha lo scopo di fissare nella memoria, per il
futuro, questi luoghi così come li abbiamo visti
perchè, fra qualche anno, potrebbero essere
completamente diversi.
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