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Jim Hall è nato a Buffalo ed è cresciuto a New York e in Ohio.
E' presto introdotto alla musica: a 10 anni riceve in regalo dalla
mamma la prima chitarra che decide di studiare seriamente. A 13
anni è già un musicista professionista e suona a Cleveland in un
gruppo costituito da fisarmonica, clarinetto, batteria, e,
naturalmente, una chitarra, la sua.
Il clarinettista del gruppo fa ascoltare a Jim il
disco “Solo Flight” di Benny Goodman dove il chitarrista è
Charlie Christian: “fu passione all’istante” ricorda Jim.
Continua a studiare e a suonare e si laurea in teoria musicale
all’Istituto di Musica di Cleveland. Lasciato l’Ohio per Los
Angeles, lì, nel 1955, inizia ad attrarre l’attenzione del
pubblico come membro del quintetto di Chico Hamilton (con Buddy
Colette al sassofono, Freddie Katz al violoncello e Carson Smith
al contrabbasso).
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Nel 1957 il sassofonista Jimmy Giuffre invita Jim a
diventare membro del suo trio e a loro si unisce Bob Brookmeyer
come nuovo bassista. Dal 1960 Jim lavora con Sonny Rollins e Art
Farmer a New York.
Negli anni a seguire Jim sperimenta altre collaborazioni con
musicisti diversi e nuove combinazioni di strumenti. Nel 1984
esegue un pezzo sinfonico composto da Bob Brookmeyer insieme all'
Orchestra Sinfonica della Radio di Stoccolma. Realizza due album
insieme al violinista Itzhak Perlman e al direttore e pianista
Andre Previn con Red Mitchell al basso e Shelly Manne alla
batteria. Nel 1987 viene registrato dal vivo al Montreux Jazz
Festival l’album “Power of Three”, il cui titolo si
riferisce al trio composto da Jim Hall, il giovane pianista Michel
Petrucciani e il sassofonista Wayne Shorter.
Le fonti di ispirazione di Jim Hall sono molteplici e fondamentale
è stata la permanenza a Rio de Janeiro nel periodo in cui nasceva
la Bossa Nova, come dimostrano le registrazioni con Sonny Rollins
(What’s New -1962) e Paul Desmond (Take Ten - 1963 e Bossa
Antigua - 1963). Per Jim Hall l’esperienza con Sonny Rollins è
un punto di svolta fondamentale: ”il modo libero e avventuroso
di suonare, tipico di Sonny Rollins, ha influenzato il mio”. Lo
stile musicale di Jim Hall non è riconoscibile per una firma
stilistica ricorrente ma per il suo approccio ed il suo
sentimento, il suono di Hall è definito “gentile” “caldo”
“pastoso” “ricco”. Il suo approccio all’interazione tra
musicisti diversi è un argomento molto discusso, ma i musicisti
che lavorano con lui sottolineano la grande empatia e
comunicatività di Jim Hall. La chiave dell’interazione musicale
è, per Jim Hall, l’ascolto.(musicalnews.com) |
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