Deborah? Chi è Deborah?
Chi è Deborahhhh? Chi èèèèè De-bo-rahhhh?
Deborah è un'amica mia, così brava, così gentile, così educata che quando mi vede mi fa: "Tutto bene?" e quando io le rispondo di sì mi dice "Bravissimo" e subito dopo "Buon relax!" e se ne và, lasciandomi solo e abbandonato nel fango!
Nel fango!?!
Sì, nel fango! Infatti Deborah è la mia "fanghina", cioè la persona che si occupa di me, ogni mattina alle 7.00, per 15 giorni, immergendomi prima nel fango e poi in un bagno all'ozono allo scopo di curare la mia artrosi.
Mi trovo, per un periodo di due settimane, (insieme a mia moglie) a Montegrotto Terme, la culla della fisioterapia, la patria dei fanghi fin dai tempi di Nerone; infatti il luogo dove svolgo queste pratiche curative è l'Hotel Terme Neroniane. Qui, tra fanghi, bagni all'ozono, massaggi terapeutici, piscina termale, palestra e quant'altro, sto cercando, se non proprio di fermare, almeno di rallentare l'inevitabile processo degenerativo delle mie “stanche membra”!!
Tutto questo andrebbe bene se non ci fossero dei pericoli in agguato; pericoli che si presentano, puntualmente, almeno due volte al giorno. Esattamente nel momento in cui mettiamo piede nel Ristorante, luogo di perdizione proprio per le infinite tentazioni che vi albergano. Una di queste è l'enorme tavolo al centro della sala, chiamato buffet, dove in una serie infinita di varietà trovano posto le più gustose leccornie che io abbia mai visto radunate tutte insieme in un solo posto. E' il tavolo dei cosiddetti antipasti, solo che quando hai preso tutto quello che attira la tua golosità, praticamente il pasto lo hai già fatto, ed anche piuttosto abbondante. Antipasti di pesce, prosciutto e melone, torte salate, verdure a non finire, plateau di formaggi, dolci e così via; insomma cose che, affrontate di primo appetito, è difficile lasciar perdere. Se poi ci aggiungi l'intero menù, beh, allora ti stai consegnando mani e piedi al nemico!!
Il nemico, nella fattispecie, è rappresentato da un gentilissimo maitre che risponde al nome di Enrico il quale si assicura che tu non ti perda proprio niente di tutto il ben di Dio che ti sta per capitare addosso. Cominciando dal vino (un delizioso Pinot Bianco dei Colli Euganei), passando poi alle vivande di cui si compone il menù (per noi
soprattutto pesce) per finire ai dolci ai quali mi è difficile sottrarmi, essendo nota ai più la mia golosità.
Motivo per il quale ho ribattezzato il nostro maitre
“L’attentatore”!
Tutto ciò rende assai difficile mantenere la linea, dato e non concesso che la cosa mi abbia mai molto preoccupato; certo è che se non fosse per la serata danzante che è prevista due volte alla settimana noi, ma soprattutto io, non avremmo molto scampo. Infatti il movimento che riusciamo a produrre in circa tre ore di ballo, spesso sfrenato, contribuisce, almeno in parte, a ridurre un progressivo appesantimento.
Ecco il motivo per cui, ogni mattina alle 7.00, mi sottopongo al "tour de force". Questo è costituito da quattro fasi principali. La prima, da me denominata
"Tutankamen" consiste nell'essere adagiato su un telo cosparso di fango bollente (beh, proprio bollente magari no, però parecchio caldo sì), essere ricoperto in varie parti del corpo da questo fango e, infine, avvolto in una coperta per evitare che il caldo del fango fuoriesca e così possa vanificare questa operazione di pseudo imbalsamazione!!
E' qui che Deborah se ne và, lasciandomi solo con i miei pensieri, impossibilitato a muovere anche un dito. Tant'è che ogni tanto ricompare con la sua frase "Tutto bene?", mi dà
un'asciugatina alla faccia sudata e torna via dopo avermi raccomandato il suo "Buon relax"!
Quando è scaduto il tempo assegnatomi lei torna e, dopo avermi tolto dalle braccia e dalle gambe tutto il fango che può, dà inizio alla seconda fase, quella denominata
"Guantanamo".
Guantanamo? Sì, come chiamereste voi l'operazione nel corso della quale venite investiti, prima di dietro e poi davanti, da un getto violento d'acqua a mo' di doccia? Esattamente quello al quale vengono sottoposti i prigionieri di Guantanamo, no? Una volta liberato dai residui di
fango sul corpo vengo avviato alla terza fase.
La terza fase è quella denominata
"L'acquario", fase nella quale sono invitato ad immergermi in una vasca, interrata nel pavimento, piena d'acqua, nella quale viene scaricata una quantità indecifrabile di ozono che dovrebbe, stando alle assicurazioni di Deborah, aiutarmi ad assimilare i benefici apportati dal bagno di fango. Mah, sarà!?!
Una volta trascorso il tempo a mollo nell'acquario ha inizio la quarta ed ultima fase, quella da me denominata
"La resurrezione" a causa della fuoriuscita scenografica dalla vasca in questione e nella quale Deborah esplica al meglio le sue funzioni assistenziali, compresa quella dell'asciugatura degli arti inferiori, cosa che, all'inizio, mi ha fatto ironicamente pensare alla Maddalena ma poi, inorridito dalla blasfemia del mio pensiero, ho preferito trasferire il medesimo concetto sulla ritualità degli atti di Deborah, da cui il nome di
"Sacerdotessa".
Qui finisce la mia avventura giornaliera. Una volta riavvolto nel mio accappatoio bianco, col logo dell’hotel sul petto, saluto Deborah e le do appuntamento all'indomani mattina. Alle 7.00, ovviamente!!
Toni Di Rossi
Hotel Terme Neroniane
Agosto 2012
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