Pila, il paradiso delle Mountain-Bike

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Una giornata in alpeggio - pag. 1

In cima al Cuis1


Grazie all'interessamento di Lorenzo, il gestore del supermercato di Pila, conosciamo una simpatica "casara" di professione che, molto gentilmente, si è offerta di farci fare un giro in alta montagna con la sua Land Rover e di farci assistere, presso la sua malga nell'alpeggio Plan de l'Eyve, alle varie operazioni necessarie per ottenere la Fontina, il classico formaggio valdostano.

Questa signora, che si chiama Titti, ci ha dedicato una intera giornata e con lei abbiamo trascorso delle ore per davvero molto interessanti, non solo sotto l'aspetto turistico ma anche, e soprattutto, sotto l'aspetto umano. Abbiamo avuto, infatti, l'opportunità di apprendere cosa ci sia, in effetti, dietro l'attività delle malghe; la cura degli animali, vacche da latte di razza pezzata rossa, per lo più, e il delicato rituale, pieno di particolari per nulla insignificanti, necessario per ottenere un vero prodotto di qualità.

Un viaggio indimenticabile in una realtà troppo spesso ignorata, piena di sacrifici e vissuta in un ambiente che necessita di grande spirito di adattamento e di una grande volontà. Volontà dettata dalla passione per questa attività così coinvolgente e, a tratti, perfino commovente. Penso che non dimenticheremo mai più una giornata come questa. Grazie Titti per quello che ci hai fatto provare!

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L'incontro con Titti sulla piazzetta di Pila 2000.
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Con Titti e Fausta al Chacaril, un Hotel/Bar/Ristorante sulla provinciale per Pila, dove prendiamo un aperitivo prima di andare a pranzo.
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A pranzo allo Yeti, il ristorante a fianco della stazione della cabinovia, che ci ha raccomandato Titti assicurandoci che avremmo mangiato bene.
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Titti ha dimostrato di essere una donna molto attiva, se pensiamo a tutta l'attività telefonica che ha avuto nel corso del pranzo! ;-))
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Siamo già in Land-Rover, lungo la strada che porta al Cuis1 e incontriamo un discreto numero di gitanti.
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Ci siamo fermati alla stazione di arrivo della seggiovia Leissé perché Titti vuol farci vedere il panorama.
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Uno sguardo dall'alto verso il fondo valle.
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Sotto la stazione della seggiovia fra chiacchiere e fotografie.
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Siamo pronti a riprendere il cammino.
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Pronti?
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Abbastanza impervio il sentiero che ci porterà al Cuis1.
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Siamo arrivati. C'è gente alla stazione.
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Uno scatto a Fausta con lo sfondo della Grivola (mt. 3969) una montagna del massiccio del Gran Paradiso, nelle Alpi Graie.
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Anche io mi faccio fotografare con lo stesso sfondo.
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Titti è andata a parlare con le persone che si trovano alla stazione, che lei conosce, e viene a sapere che proprio oggi stanno facendo il collaudo della seggiovia che entrerà in funzione il 27 del mese, proprio il giorno della nostra partenza!
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Una bella posa di Titti con lo sfondo della Grivola.
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Ancora uno scatto della Grivola nella sua maestosità.
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Da dove siamo si intravede un sentiero che parte dalla stazione della seggiovia per arrivare ad un punto, si vede anche una croce, che dovrebbe essere un punto d'osservazione.
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E' così infatti e il panorama che si gode da qui è semplicemente fantastico.
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Da qui vediamo la cabina di comando della seggiovia in pieno collaudo.
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Titti e Fausta sono in osservazione di qualcosa che, credo, meriti un approfondimento.
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Infatti quello che Titti sta illustrando a Fausta è uno schermo di vetro tondo sul quale sono indicate, con le loro direzioni, i nomi delle montagne circostanti con nome e altitudine.
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Per esempio, in questa inquadratura Titti illustra a Fausta le varie vette delle Alpi che, partendo dal Monte Bianco arrivano fino al massiccio del Monte Rosa che noi conosciamo così bene.
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Da questa parte, invece, c'è la valle di Cogne col massiccio del Gran Paradiso.
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Noi due, sul punto d'osservazione con la catena del Gran Paradiso alle spalle.
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In posa davanti al "Defender" la Land Rover di Titti.
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Qui in posa con Titti, a ricordo di una bella escursione.
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Dall'alto del Cuis1 una panoramica sulla valle con, in evidenza al centro della foto, il Lago della Nouva, da noi visitato alcuni giorni prima.
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Tornando verso valle gli passiamo proprio vicino.
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Lasciamo il Lago della Nouva e ci dirigiamo verso la malga di Titti, dove assisteremo al processo di realizzazione delle fontine d'alpeggio.
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