L'isola di Vivara misura circa 0,4 km² e ha un perimetro di circa 3 km con una forma a mezzaluna; il punto più elevato misura 110 metri sul livello del mare ed è situato al centro dell'isolotto.
Vivara è sottoposta alla giurisdizione amministrativa del Comune di Procida, cui è collegata da un ponte non carrozzabile che sostiene la condotta idrica che rifornisce Ischia. È attualmente disabitata ed è una riserva naturale statale. Il suo litorale è inoltre compreso nell'Area marina protetta Regno di Nettuno.
I punti estremi sono la punta di Mezzogiorno a Sud e la punta Capitiello a Nord, rivolta verso l'isola di Procida. La punta d'Alaca, ad Ovest, definisce il punto più stretto del canale d'Ischia, mentre tutta la costa orientale, ripida e scoscesa, viene chiamata La Carcara con riferimento ad un impianto di cui rimangono scarse tracce.
L'isola costituisce il margine occidentale di un cratere vulcanico originatosi circa 55000 anni fa, oggi sommerso, delimitato sul lato orientale dal promontorio di Santa Margherita nell'isola di Procida. Sicuramente ancora in epoca romana Vivara era collegata all'isola di Procida da una stretta falesia, oggi scomparsa, sul lato settentrionale del cratere.
Lo specchio d'acqua circolare corrispondente al cratere, compreso tra Vivara e Procida è denominato golfo di
Genito. ©wikipedia.org
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Questo album rappresenta la cronaca della visita
effettuata all'isola di Vivara l'ultimo giorno
utile del mese di agosto 2013; dopo questa data
l'accesso all'isola sarebbe stato impossibile per
chissà quanto tempo ancora. Noi siamo riusciti a
far parte del gruppo solo per la mia lungimiranza
di aver prenotato tale visita, per e-mail, quando
ancora eravamo a Roma.
Nel corso della visita abbiamo avuto
l'opportunità di conoscere colui che ci ha fatto
da cicerone, il Prof. Michele Scotto di Cesare,
docente di scienze matematiche ed autore del
bellissimo libro "Flora fotografica di Vivara"
sul quale ha scritto, per noi, anche una simpatica
dedica.
Nella stessa occasione abbiamo conosciuto anche il
dott. Davide Zeccolella che ci ha fatto dono
del volume intitolato "Gli alberi
secolari in Campania", edito a cura della
LIPU e dove è illustrata, con una sua foto, anche
la cosiddetta "Quercia di Procida" che
si trova nel résidence Le Querce.
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